Il soprano Amelia Felle, perfetta a Bari con "Musica per l'infinito".

Martedì scorso, come avevamo annunciato nella presentazione dell’evento, la chiesa di San Sabino ha ospitato “Musica per l’infinito”, un concerto del Collegium Musicum, con ospite d’eccezione il soprano Amelia Felle, accompagnata all’organo da Emanuele Petruzzella. Amelia Felle ha interpretato magistralmente il Vater Unser (padre nostro) di Arvo Part.

Chiara nella dizione, perfetta nel fraseggio tanto nei forti che nei piani, la Felle ha confermato, ancora una volta , di essere tra i più grandi artisti della nostra terra, e non solo. La partitura non soffriva grandi spazi di virtuosismo all’organista, del quale poco possiamo dire,  se non che, nell’accompagnare, non si è verificata alcuna sbavatura. Ciò a dimostrazione dell’ottimo affiatamento tra i due.

È stata poi la volta del Collegium Musicum, diretto da Rino Marrone, che ha eseguito il Requiem in re min. K.626, di Wolfgang Amadeus Mozart nella versione per archi trascritta da Peter Lichtenthal.

L’ensemble, composto da 11 elementi (6 violini – 2 viole – 2 Violoncelli ed 1 contrabbasso) appariva notevolmente ringiovanito e con un tocco di globalizzazione (la contrabbassista orientale), anche se alla guida è rimasto, fortunatamente,  il primo violino “inossidabile” Carmine Scarpati, bravissimo, come sempre. Alcuni elementi, infatti, che il pubblico del Collegium ha potuto apprezzare la scorsa stagione come solisti o componenti formazioni più ridotte (trii, quartetti, etc), ora sono stabilmente inseriti nella formazione “maggiore”.

Ottima l’esecuzione che ha convinto il pubblico presente, abbastanza numeroso nonostante la concomitanza della partita amichevole della nazionale di calcio che incontrava la Germania. Inappuntabile la direzione d’orchestra di Rino Marrone, che alla fine ha concesso un bis, ripetendo un movimento del Requiem: il Dies irae. Successo meritatissimo da parte di tutti gli artisti.