Aula di giustizia

Chi lascia i Testimoni di Geova e viene poi “ostracizzato” non deve essere risarcito. A stabilirlo la Cassazione che con una sentenza ha respinto il ricorso del barese L.F. che per anni aveva frequentato assiduamente la congregazione di Bari a partire da quando aveva 15 anni per poi decidere di allontanarsi perdendo così la sua cerchia di amicizie che era tutta interna alla confraternita.

Da quel momento tutti lo avevano schivato e L.F. riteneva di essere stato sottoposto “a una sorta di ostracismo”. Condividendo quanto già stabilito dal tribunale di Bari nel 2016, la Cassazione ritiene che l’ostracismo che ha colpito l’ex ‘testimone’, per quanto “riprovevole” sul piano sociale, non è

Secondo i giudici, il Tribunale non può occuparsi di quelle che sono “libere scelte” di soggetti che professano un determinato credo religioso. E che la magistratura può intervenire soltanto se queste scelte violano i diritti fondamentali di altre persone”. In particolare la Corte rileva che correttamente i giudici di merito avevano escluso “qualsiasi profilo discriminatorio” nella decisione degli appartenenti alla congregazione di Bari, all’interno della quale è avvenuta questa vicenda, di evitare ogni frequentazione dell’ex testimone, dal momento che si trattava della “violazione di norme di condotta civile e di buona educazione” che non avevano ripercussioni dal punto di vista penale o civilistico.