Buono l’approccio alla partita, generoso lo svolgimento, poco onesto il risultato. Il Bari perde 2-1 e si ritrova a guardare una classifica che adesso sorride molto meno. Con la coppia Novara-Crotone che avanti guadagna un altro punticino e quella Brescia-Pescara dietro ormai solo di un gradino. Nel corso del torneo il Bari ha vinto partite giocate in dubbio modo. Alla stessa maniera, nella sfida del San Nicola contro le rondinelle, i biancorossi vengono puniti ben oltre i propri demeriti.

Davide Nicola, con Gentsoglou costretto ai box da un guaio muscolare, lascia nell’armadio l’abito più usato del 4-3-3 e si cuce addosso un 4-2-3-1 di ultima collezione. Le novità però non riguardano soltanto il taglio del vestito. Quelle più innovative sono da ricercare nel tessuto: fuori Gemiti e dentro Donkor, con Sabelli che scala sulla corsia di sinistra; out Contini e spazio a Rada, con Di Cesare pronto alla sfida da ex; Romizi viene preferito a Porcari per battagliare in mediana con Valiani; Rosina va in panchina e Sansone è sulla stessa linea di Boateng e De Luca a supportare le iniziative di Riccardo “Pippo” Maniero.

Il Bari, a dispetto dell’antivigilia di Natale, dopo la trasferta di Cagliari è chiamato dal presidente Paparesta ad evitare di regalare la prima frazione di gioco all’avversario di turno: un Brescia che arriva al San Nicola forte dei sette punti conquistati nelle ultime tre partite. I galletti accettano il consiglio del patron, si dimostrano subito combattivi e dopo appena dieci minuti sono già in vantaggio. Romizi pennella un calcio d’angolo nel cuore dell’area di rigore, Rada salta più in alto di tutti e con un preciso colpo di testa spedisce la palla in rete.

Il Brescia abbozza una reazione con un paio di spunti griffati Embalo ma Donkor tiene botta sulla corsa e fa buona guardia. L’airone Caracciolo ha le ali tarpate dalla coppia di centrali di casa e le occasioni per portare nuova linfa al tabellino dei marcatori sono sostanzialmente due: entrambe colorate di biancorosso. Nella prima Maniero, pescato da un preciso assist di Sansone, si scrolla di dosso la marcatura di Lancini e di testa manda la sfera a pochi centimetri dall’incrocio dei pali. Nella seconda Boateng, da solo contro Minelli, si vede respingere il rasoterra dal piedone del lungo portiere ospite.

Nel secondo tempo Boscaglia prova a scuotere i suoi mandando in campo H’Maidat al posto di Martinelli ma la prima vera chance per il Brescia nasce da un errore di Guarna in presa alta, con il pallone che si trasforma in saponetta e Rada costretto a pulire l’area di rigore con un’affannosa spazzata. Il raddoppio del Bari è stoppato ancora una volta dal piede di Minelli, che nega sempre Boateng la gioia del goal, e come recita una famosa regola del calcio, dopo un goal sbagliato arriva puntuale un goal subito.

Le reti messe a segno dalle rondinelle in realtà sarebbero due. La prima porta la firma di Embalo, ma è viziata dalla netta posizione irregolare di Coly che apre le gambe e inganna Guarna sul potente destro da fuori del classe ’94 di proprietà del Palermo. La seconda porta la firma di Caracciolo, è siglata su calcio di rigore, ed è probabilmente viziata dalla decisione sbagliata di Manganiello di Pinerolo che giudica falloso un contatto in corsa tra Sabelli e Marsura. Passano dieci minuti e le decisioni dubbie del direttore di gara diventano due: Geijo batte Guarna dopo un’azione confusa, la difesa biancorossa è poco reattiva ma la sensazione di fallo sull’imbufalito Valerio Di Cesare è davvero forte. Gli assalti finali del Bari non producono gli effetti sperati dai ventimila del San Nicola: il Natale di De Luca e compagni è macchiato da un’altra sconfitta.