Con un’intervista rilasciata all’Ansa il diesse del Bari Stefano Antonelli sottoscrive il pensiero del presidente del Bari, Gianluca Paparesta: il calcio deve aprire le proprie porte alla tecnologia.

«Basta sviste – inizia Antonelli – priamo un dialogo sulle nuove tecnologie e speriamo che Marcello Nicchi ci ascolti. Quando veniamo convocati a Coverciano, ci vediamo con i responsabili della classe arbitrale per crescere. Nicchi, un illustre conoscitore del mondo arbitrale, venga ospite delle nostre società, per vedere i sacrifici che sopportiamo. Il nostro non è un pianto. La richiesta di adozione di nuove tecnologie vede il Bari sulle posizioni di Galliani e Pozzo. Le sviste colpiscono tutti i club: ora ci vuole un nuovo dialogo, non rigettando a priori le nostre istanze».

In casa Bari brucia ancora il goal non convalidato a Ciccio Caputo nella sfida contro il Carpi. «La conduzione arbitrale è stata da incubo – spiega Antonelli – l’assistente Avellano ci ha detto che siccome Porcari era sulla riga di porta, la sua visibilità era limitata. Eppure il portiere emiliano ha il piede sinistro sulla riga di porta, il destro un metro all’interno. Male anche tutto il resto. Dall’espulsione di Sabelli all’ammonizione di Galano, fino ad un fuorigioco non segnalato di Mbakogu».

«Veniamo da un cambio di gestione tecnica – conclude il diesse – e abbiamo riscontrato segnali incoraggianti nelle ultime partite. Sia contro il Trapani dove abbiamo proposto 70′ di gran calcio, sia a Bologna, dove la gara ha preso una piega inattesa per un errore al 48′. Con il Carpi capolista idem: stavamo giocando con grande intensità, avevamo segnato il gol del pari con Caputo. C’era il tempo per provare a vincerla».