Non la Liomatic Group Cus Bari che, a Ferrara, dopo aver inseguito per tutto il tempo ed essere sprofondata tra terza e quarta frazione sotto i colpi di un maxi-break, ha trovato la forza di rimettersi in gara sino al tiro del possibile pareggio fallito da Bonessio sulla sirena.

C’è poco da rimproverare, dunque, a questa squadra per il 74-72 che ha sancito la prima sconfitta stagionale. Probabilmente sul piano tecnico, coach Putignano vorrà rimettere qualcosa in ordine – com’è normale che sia a inizio stagione -, ma sul piano della voglia, del cuore e della grinta, c’è poco da dire – se non bravi – a giocatori che in quattordici giorni sono andati vicini alla quinta vittoria consecutiva.

Di sicuro, nel computo finale, peserà tremendamente e acuirà i rimpianti quel 23/37 ai liberi (meno del 50%): un dato che appare più di un indizio circa la stanchezza accumulata dai biancorossi (che, prima di Ferrara, avevano viaggiato con percentuali superiori all’80%). A questo punto, quindi, non resta che prendere il buono di questa trasferta – la seconda nel giro di quattro giorni -, approfittare della settimana a disposizione per preparare la partita con Torino e ripartire subito con maggiore determinazione e convinzione.

Dando un’occhiata alla cronaca del match, l’inizio è stato di sostanziale equilibrio, con le due squadre impegnate a ribattersi colpo su colpo, sino al 19-16 Ferrara del 10′, in virtù del mini-break firmato Campiello e Spizzichini in chiusura di quarto. Alla ripresa, il punto a punto prosegue sino al 24-22 del 13′, firmato da un ritrovato Cardillo (9 punti, 8 rimbalzi e 2 palle recuperate per lui in 16 minuti di impiego), poi però è Benfatto a salire in cattedra (top-scorer con 27) per il primo allungo sul 32-22. I biancorossi reagiscono con Bonessio, Bisconti e Ruggiero, ma la Mobyt riesce ugualmente a chiudere a distanza di sicurezza sul 39-32. Esaurito l’intervallo lungo, il Cus non riesce a serrare le fila di difesa e nonostante trovi il canestro con continuità, sino al 25′ le distanze restano invariate sul 44-37. L’elastico, però, dura poco, perchè Ferrara innesta le marce alte e sforna un break di 16-7 che sembra mettere una pietra tombale sul match, in virtù del 60-43 del terzo intervallo. E la sostanza non cambia, come già raccontato, sino a quattro minuti dal termine.

Poi, però, accade qualcosa che sorprende i ferraresi. Ruggiero e compagni hanno un moto d’orgoglio e cominciano a rosicchiare punto su punto, sospinti anche da una ritrovata solidità difensiva. Bonfiglio e Laquintana riducono le distanze sino al 73-60 del 37′, quindi tocca a Cardillo infilarne cinque consecutivi, supportato ancora da Laquintana e Ruggiero per il 73-70 del 39′. Partita riaperta, ancora una volta, a maggior ragione quando Laquintana va a subire fallo e infila il 2/2 per il -1 a pochi istanti dalla fine. Ferrara è costretta al time out, sull’azione conseguente il Cus spende un fallo su Castelletta che fa 1/2, ma sull’azione conseguente il tiro di Bonessio si ferma sul ferro.