Colpiti e quasi affondati. Gli inquilini dei palazzi D5 e D7 in via san Francesco d’Assisi, ad Adelfia e G1, in via Cascia 28, al quartiere Santa Rita di Bari, giocano da anni con l’Arca una estenuante partita alla battaglia navale.

Lettere e solleciti non bastano a fermare l’avanzata inesorabile dell’acqua. L’Agenzia regionale per la casa non risponde, seppure manda i suoi geometri a fare sopralluoghi e scattare fotografie. Francesca, Alberto e Alessandro ci fanno accomodare nelle proprie case popolari, non prima di indossare un paio di scarpe adatte.

Francesca e Alberto sono due degli inquilini di Adelfia. Nelle loro camere da letto piove a dirotto, come se non avessero un tetto sulla testa. L’acqua sta pian piano raggiungendo le altre stanze. Alberto e sua moglie, che s’è beccata la bronchite, hanno dovuto spostarsi in salotto, sul divano letto. Dal lampadario cadono acqua e intonaco. La bacinella va svuotata spesso.

Insieme a Francesca vivono sua figlia, il genero e il figlio appena nato della coppia, oltre a  un’altra figlia totalmente invalida. La casa gli è stata consegnata già bagnata, evidentemente senza la necessaria fortuna per vincere la battaglia navale con l’Arca. Almeno tre gli interventi dei Vigili del Fuoco finora, che hanno certificato la gravità delle infiltrazioni.

Al quartiere Santa Rita, invece, il guaio è negli scantinati. Si naviga a vista, con il livello dell’acqua oltre quota 20 centimetri. Alessandro e gli altri inquilini hanno paura, seppure nessuno è un tecnico specializzato, tanto da poter dire quanto sia sicuro l’edificio. Nessuno finora ha saputo dare loro spiegazioni: forse un’infiltrazione dalla fogna o da un’altra condotta dell’Acquedotto. Forse. Per il momento continuano ad annaspare, tutti speranzosi di non dover mai piangere il morto.