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Si terrà a Roma il 10 marzo la manifestazione degli autotrasportatori, che fa seguito alle proteste dei giorni scorsi, soprattutto al Sud e in Puglia, contro i costi insostenibili del carburante. Inatanto ieri i sindaci dei comuni di Capitanata Francesco Bonito (Cerignola), Giuseppe Pitta (Lucera), Gianni Rotice (Manfredonia) e Francesco Miglio (San Severo) hanno inviato una lettera al ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini, chiedendo l’apertura di un tavolo di discussione sulle criticità del settore.

Una buona prima notizia arriva comunque dal Governo, che ha approvato nelle scorse ore il cosiddetto Decreto Energia, che contiene anche alcune misure per il comparto dell’autotrasporto con un primo immediato sostegno pari a 80 milioni di euro. “Una risposta doverosa alle proteste degli autotrasportatori che nei giorni scorsi hanno sospeso le consegne di merci soprattutto al Sud” dichiara il senatore di Forza Italia Dario Damiani, capogruppo in Commissione Bilancio. Nel dettaglio, le misure comprendono risorse per 20 milioni di euro a sostegno del costo dei pedaggi; 5 milioni destinati ad implementare la deduzione forfettaria per le spese non documentate; credito d’imposta pari al 15% al netto dell’Iva finalizzato all’acquisto dell’AdBlu per un investimento complessivo di oltre 29milioni di euro; credito d’imposta pari al 20% al netto dell’Iva per sostenere l’acquisto di GNL, con un investimento complessivo di 25milioni di euro. “Non si tratta evidentemente di misure risolutive per un settore già penalizzato da problematiche strutturali di filiera. Pertanto, alla luce delle puntuali richieste sottoposte dalla categoria al governo, fra le quali la rimodulazione delle accise, la riduzione della tassazione sui dipendenti e agevolazioni per l’acquisto di mezzi più sicuri, continueremo a tenere alta l’attenzione in Parlamento con proposte finalizzate a provvedimenti di concreto sostegno”, conclude Damiani.

“Il caro energia, con particolare riferimento ai carburanti e al comparto dell’autotrasporto, sta conoscendo in questi giorni drammatici di conflitto russo-ucraino una ulteriore ripercussione sul settore”. Lo dichiara il deputato pugliese Emanuele Scagliusi, capogruppo M5S in commissione Trasporti alla Camera dove ieri si è svolta l’audizione della sottosegretaria Teresa Bellanova. “Le prime misure introdotte dal Governo – aggiunge – non possono, purtroppo, essere considerate sufficienti. Occorre tenere aperto un tavolo tecnico permanente che favorisca il dialogo con i diversi attori in campo. È necessario immaginare una nuova supply chain potenziando il trasporto su ferro in modo da ammortizzare ulteriormente i costi e prevedendo lo stanziamento di ulteriori incentivi per aziende che vogliano acquistare nuovi mezzi sostenibili e meno inquinanti. Dobbiamo – prosegue Scagliusi (M5S) – ascoltare il grido d’allarme che arriva dalla categoria che si è rivelata cruciale per la vita sociale e economica del Paese nella fase più acuta e drammatica dell’emergenza pandemica”.

“Le misure da adottare per aiutare l’intero comparto – continua – non possono esaurirsi con interventi tampone ma devono essere strutturali: occorre rivedere il sistema delle accise, così come il sistema dei rimborsi carburante oltre a mettere in atto da parte delle autorità competenti un maggior controllo sui prezzi minimi. Tutto questo consentirà alle tante aziende di essere più competitive anche in Europa in un mercato ormai liberalizzato. Il senso di responsabilità di migliaia di lavoratori ha, fino ad ora, garantito il trasporto di beni e servizi necessari per il Paese. Noi dobbiamo fare la nostra parte e garantire condizioni lavorative e di vita più dignitose per migliaia di lavoratori” conclude Scagliusi.