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Ieri sera, martedì 10 gennaio, il Consiglio dei Ministri ha varato il Decreto Legge secondo cui ogni distributore, accanto ai propri prezzi di vendita di carburante, dovrà esporre anche quelli medi, che saranno ogni giorno diffusi dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Così facendo, ogni consumatore avrà la possibilità di fare un opportuno confronto tra le tariffe esposte e quelle che dovrebbero essere realmente applicate. Affinché il Dl venga rispettato, sarà fondamentale l’ausilio fornito dall’Antitrust e dalla Guardia di Finanza. Previste sanzioni per chi non rispetterà quanto enunciato; in caso di recidiva, prevista sospensione attività da un minimo di una settimana a un massimo di tre mesi.

Prorogati per tre mesi i buoni benzina per un valore complessivo di 200 euro e destinati ai lavoratori dipendenti; nessuna proroga, invece, per il taglio delle accise. A detta del Governo, stando a queste misure si dovrebbero limitare le speculazioni, già denunciate da Codacons. Per le Fiamme Gialle, tuttavia, tali speculazioni sarebbero riconducibili non ai distributori alla pompa, ma all’intera filiera, partendo dalla compagnie petrolifere. Tuttavia, le nuove misure si concentrano in particolar modo sui distributori autostradali. A tal proposito, nei prossimi giorni, ci sarà un nuovo decreto circa i prezzi di vendita che non potranno superare la percentuale del prezzo medio nazionale.

Unione Consumatori: “Il Governo vuole scagionarsi dalle sue responsabilità”

Una bufala gonfiata ad arte dal Governo per tentare di scagionarsi dalle sue responsabilità“. Così l’Unione Consumatori che non pare essere per nulla d’accordo circa le accuse di speculazioni. Anche Andrea Rossetti, presidente di Assopetroli si dimostra contrariato: “Il Governo vuole distogliere la responsabilità di una misura impopolare, com’è il rincaro delle accise, scaricandola su una categoria dei distributori che non ha alcuna responsabilità come confermano le banche dati istituzionali. Non esiste alcuno scostamento del prezzo del carburante rispetto all’andamento consolidato e alle medie monitorate dall’Unione Europea”. In riferimento ai rincari sulle autostrade, Bruno Bearzi, presidente di Figisc Confcommercio aggiunge: “Sono dovuti ai maggiori costi, dai tre turni giornalieri per il personale alle royalties che vanno pagate ai concessionari“.