Bari non è una città per bene. Non prendiamoci in giro. Il primo passo per migliorare è la consapevolezza della dipendenza. Come un qualsiasi alcolista, tossicodipendente, giocatore d’azzardo non si può decidere di smettere quando si vuole. Il percorso di recupero è lungo e faticoso. Prima ancora di iniziare, nel giorno di San Valentino per la serie: “peace and love”, la campagna voluta dal Comune si è rivelata inutile e inefficace. Il problema, lo diciamo da tempo ormai, è la testa dei baresi, maleducati, incivili e sporcaccioni tanto a Poggiofranco, quanto al Libertà, a Carrassi, San Pio, Carbonara o nel sottovia a due passi da casa del sindaco.

Ci sono le brave persone, ci mancherebbe. Per ogni cittadino per bene, però, ci sono dieci vandali figli di genitori ai quali non è stato insegnato niente mentre si annunciavano ordinanze da sceriffo con la pistola caricata a salve. Ieri pomeriggio siamo andati in giro per il quartiere Madonnella. Una latrina a cielo aperto. La cosa eclatante della giornata è stata l’imbrattamento del leone della Colonna Infame, un altro simbolo della città deriso (come la Basilica di San Nicola recentemente). Camminando in via Istria, via Dalmazia, piazza Balenzano, davanti la chiesa di Sant’Antonio, corso Sonnino, via Tanzi, via Dieta lo spettacolo è raccapricciante. In una città in cui il concetto di baresità è stato ridotto alla possibilità di fare tutto ciò che si vuole restando impuniti nella maggior parte dei casi, occorre pugno di ferro (non solo a parole) con gli incivili e ripartire dalle scuole, dalle parrocchie, da qualunque centro di aggregazione per tornare a fare lezioni di educazione civica.

I volantini di “Bari per bene” buttati davanti la chiesa di Sant’Antonio è l’emblema della nostra teoria, più che gli assorbenti, le sedie, gli armadi, i resti di cibo o le deiezioni canine abbandonate ovunque. Sì, perché la teoria di molti è che fuori dalla porta di casa non è più affar mio. Bari per bene nasce con il piede sbagliato, perché si fonda sul concetto che l’Amministrazione comunale s’impegna a dare decoro alla città, cosa che dovrebbe fare senza proclami, ma come ordinaria amministrazione. I cittadini in cambio provano a fare le persone per bene e se proprio non ci riescono a fare gli infami, puntando il dito contro chi ha sbagliato e non dà il buon esempio. In questo modo Bari sarà sempre più una latrina, per bene nelle apparenze, ma pur sempre una latrina.