L’infinita telenovela sul destino dei Punti di primo intervento territoriale si arricchisce di una nuova puntata. La notizia è che gli ex pronto soccorso non chiudono, vengono “solo” trasformati. Una trasformazione che per il momento ha le sembianze del gioco delle tre carte. Prendi la pallina di qua, la metti là, ma alla fine a perdere è sempre chi scommette, in questo caso sulla propria vita.

Apprendiamo della questione leggendo un comunicato della Regione Puglia, inviato al termine del vertice che Giancarlo Ruscitti, direttore del Dipartimento pugliese della Salute, ha avuto con i direttori generali delle Asl. Potremmo non aver compreso fino in fondo i contenuti della scelta stratecica, per la verità non del tutto chiariti, ma le perplessità riguardano soprattutto le modalità con cui si intendono integrare pienamente i PPIT nella rete dell’emergenza.

La rivoluzione, decisa probabilmente per evitare “sommosse popolari”, sembra voler essere applicata a costo zero, o quasi. Il medico del 118 farebbe anche l’ospedaliero. Ci sarà un incentivo per il doppiolavorista? Di chi sarà la responsabilità se il medico farà anche prestazioni fuori dal 118? Se mentre sta trattando un paziente nel PPIT arriva una chiamata al 118, lascerà il paziente sulla barella dicendogli “torno subito”? E neppure l’ipotesi di affiancare una seconda ambulanza a quelle già esistenti risolverebbe per il momento il dilemma.

Ciò che non è stato detto, infatti, è con quali ambulanze, medici o infermieri si intende mettere in pratica la rivoluzione, calcolando l’attuale difficoltà nel coprire i basilari turni di servizio. Chi sta in postazioni del 118 senza PPIT farà solo medico d’emergenza? Quanti ad esempio sono sulla Mike (ambulanza medicalizzata) a Santeramo, avranno la doppia mansione di medico di postazione e medico di PPIT?.

“Andremo a dare una risposta più completa e ampia rispetto a quello che davamo oggi”, ha dichiarato Ruscitti. Ma come? Togliendo medici e usando le postazioni per fare un doppio lavoro? Questa è la soluzione? “Non la chiusura, ma la sostituzione con ambulanze medicalizzate, fa si che le persone possano trovare in quel luogo già il medico operativo e che si possano gestire anche i codici gialli e i codici rossi nel trasporto. Questo, dal punto di vista funzionale, per i residenti in Puglia è un vantaggio”. Il concetto, senza ulteriori spiegazioni, viene rimarcato. In altre parole ciò che già succede, solo che secondo quanto previsto del nuovo corso il medico del 118 gestirà anche codici bianchi e verdi.