Un nuovo quartiere nel segno della rigenerazione urbana trasformerà l’ex clinica Santa Lucia in un luogo inedito a Bari. “MyCityBari” è il nome del progetto e del quartiere ideato dalla prestigiosa firma dello studio Mario Cucinella Architects e che nascerà nel barese. Il complesso, il cui cantiere è in avvio in questi giorni, nascerà su un’area di 22.500 metri quadri tra via Giuseppe Fanelli e via Girolamo Giusso, nel quadrante sud-est di Bari, tra il centro storico e le masserie della prima campagna.

Il progetto

L’intervento si sviluppa su tre corpi di fabbrica uniti fra di loro da livelli interrati comuni e collegati da un sistema di ampie terrazze poste al primo e secondo piano fuori terra. Gli edifici ospiteranno un complesso residenziale di 162 appartamenti, locali comuni a servizio delle residenze, spazi commerciali (al piano terra lungo via Giuseppe Fanelli) ed autorimesse ai piani interrati. La rigenerazione urbana del quartiere è favorita dall’inserimento di nuove aree verdi e dalla creazione di spazi e funzioni collettive a beneficio della comunità: un nuovo parco attrezzato per il gioco e lo sport fa da cornice all’intervento mettendo in relazione la grande corte verde attorno a cui si articolano i volumi residenziali con il sistema urbano al loro intorno. L’ampia varietà di aree esterne pertinenziali e pubbliche è frutto della consapevolezza della necessità di fruire di spazi all’aperto e del contatto visivo con la natura.

La geometria della facciata esterna segue le linee spezzate originarie del lotto creando un fronte dalla forte identità, in continuità plastica e materica con il contesto. All’interno – verso la corte residenziale, cuore verde del progetto – le geometrie del sistema di terrazze e ballatoi che cingono i volumi si fanno organiche e sinuose, dando origine ad un ambiente accogliente, a misura d’uomo, ricco di scorci prospettici suggestivi e caratterizzato da un’armoniosa integrazione tra natura e spazio costruito, pensato per promuove la vita all’aperto, l’interazione sociale ed il senso di appartenenza dei futuri abitanti. Il sistema verde della corte si configura in questo modo come un paesaggio architettonico dalla forte iconicità, aperto a nord verso il nuovo parco attrezzato. L’intero edificio è scolpito dai raggi solari: l’erosione del volume, dal basso verso l’alto, consente la definizione di spazi e geometrie che creano un sistema di terrazze verdi discendenti, secondo il principio del “solar carving”, con volumi progressivamente più arretrati man mano che si sale verso l’alto, per favorire l’accesso della luce anche ai livelli più bassi. Al contempo, l’inserimento di aggetti consente di schermare la componente diretta della radiazione e contenere il fabbisogno di raffrescamento attraverso l’impiego di strategie energetiche passive.

L’impiego di superfici verdi integrate all’involucro edilizio delle residenze, la creazione di zone in ombra mediante gli aggetti e l’impiego delle superfici di colore chiaro che consentono di mitigare la temperatura percepita ed incrementare il comfort in ambiente outdoor, sono caratteristiche che hanno orientato lo sviluppo del progetto. Ne risulta un laboratorio di soluzioni architettoniche capaci di fornire risposte concrete agli scenari del cambiamento climatico, che nelle regioni del sud si caratterizza per l’innalzamento delle temperature e l’incremento del fenomeno dell’isola di calore urbana (con il rischio che vivere all’esterno si trasformi in un’esperienza sempre meno gradevole).