La Prefettura di Bari ha assegnato la scorta al sindaco di Cellamare, Gianluca Vurchio, a seguito dei continui atti intimidatori nei suoi confronti. Il primo cittadino da tempo è sotto tiro della criminalità: “A Cellamare non puoi comandare tu. Ci siamo capiti. Sindaco avvisato, mezzo salvato… a buon intenditor poche parole” il primo avvertimento già a dicembre 2019; un mese dopo, a gennaio 2020, l’esplosione di una bomba che ha distrutto gli spogliatoi dei campetti di calcio inaugurati da poco. Il 30 gennaio viene data alle fiamme l’auto dell’assessore all’Urbanistica, Nicola Di Gioia. «Ho subito in questi mesi atti intimidatori anche gravi da parte di persone a me sconosciute – spiega il sindaco Vurchio -, immagino legati alla mia attività istituzionale. Sono sindaco di un piccolo comune, ci metto sempre la faccia e forse ho dato fastidio a qualcuno». Dopo gli ultimi episodi, «vengo scortato dai carabinieri la sera e devo sempre comunicare i miei spostamenti», conclude Vurchio. Parole amare da sentire e da pronunciare, soprattutto da chi, come lui, è da sempre in prima linea, prima contro la criminalità e negli ultimi due anni, come infermiere e come primo cittadino, impegnato nella difficile sfida della pandemia, con ricadute importanti sulla città.

«La situazione di continue intimidazioni nei confronti di Gianluca era nota, ma abbiamo atteso che la magistratura svolgesse il suo legittimo lavoro istruttorio – dichiara Michele Abbaticchio, sindaco di Bitonto e vicepresidente di Avviso Pubblico -. Siamo a lui vicini da tempo. Ci sentiamo quotidianamente. Oggi gli ho detto che la decisione sulla scorta è la più gravosa ma quella più giusta. Lo Stato non può essere sotto minaccia continua. Perché un sindaco è lo Stato». Parole importanti, che esprimono la vicinanza di Avviso Pubblico al sindaco Vurchio, alla sua famiglia, ai suoi colleghi amministratori e ai cittadini di Cellamare. «Colpire un amministratore locale vuole dire mettere nel mirino un’intera comunità che lo ha democraticamente eletto – commenta Pierpaolo d’Arienzo, sindaco di Monte Sant’Angelo e Coordinatore di Avviso Pubblico per la Puglia –. Oggi più che mai è necessario che lo Stato si faccia sentire in modo forte e deciso. Questa pressione sugli amministratori deve finire».