La sera di Natale, all’interno del Palazzetto dello sport di Noicattaro, è andato in scena lo spettacolo di Natale della Rimbamband che ha riscosso un enorme successo di pubblico guadagnandosi il tutto esaurito.

Durante le prove, alquanto frizzanti viste le rigide temperature della serata, abbiamo rivolto qualche domanda ai cinque poliedrici artisti:  il frontman, Raffaello Tullo, voce (spesso amplificata da un megafono), corpo e anima del quintetto, a fargli da spalla: Nicolò Pantaleo, sassofonista che frequentemente dimentica di far parte della Rimbamband per tornare con la mente agli anni in cui suonava nella banda di Capurso; Vittorio Bruno, contrabbassista (dai capelli di nuvola, una via di mezzo tra Caparezza e Telespalla Bob) che confonde gli spettacoli e scambia le battute, talmente tutto d’un pezzo che vuole esprime l’apice della sua felicità e soddisfazione lo fa enunciando la celeberrima frase “è tutto molto, ma molto positivo”; Renato Ciardo, batterista e disturbatore per eccellenza, che dovrebbe “suonare e basta”, seguendo quindi la “prima regola della Rimbamband”, ed invece puntualmente la infrange interrompendo lo show e dando inizio a simpaticissime gag, e l’ultimo, ma solo in ordine di arrivo “in famiglia”, il bravissimo (e rossissimo) pianista, Francesco Pagliarulo.

Parliamo dello spettacolo, che cosa vedrà il pubblico stasera?

La Rimbamband ha portato in scena tre spettacoli: “Il Sol ci ha dato alla testa”, “Rimbamband show” e “Rimbamband show reloaded”, quello che vedrete stasera sarà un mix di tutti e tre con qualche novità e soprattutto una sorpresa natalizia”. 

Il nome “Rimbamband” potremmo dirlo onomatopeico del verbo “rimbambire”?

Assolutamente sì, vi rimbambiamo giocando con la musica.

Voi siete un gruppo incasellabile, giusto? Siete tutto, dal classico spettacolo teatrale, al varietà anni ’60, passando per il teatro di figura, la musica, il mimo, e niente in particolare.

Sì, diciamo che siamo un bel minestrone. A noi piace tanto il minestrone.

Un minestrone condito in salsa swing. Squadra che vince non si cambia, da quanto tempo siete voi cinque a comporla?

Da quando è arrivato il Rosso che ha sostituito il chitarrista. Abbiamo scelto un pianista e quindi abbiamo deciso di cambiare completamente strumento, sia per evitare possibili paragoni, anche se non ne erano possibili essendo entrambi due musicisti eccellenti, sia perché ci sembrava più adatto il piano riempiendo di più la scena.

I vostri maestri sono Fred Buscaglione, Carosone, la Banda Osiris, Arigliano, Victor Borge, Spike Jones, Jerry Lewis, con qualche interferenza di Mozart e Rossini. Proprio qualche giorno fa è andata in onda un’intervista a Carosone in cui il cantante diceva che paradossalmente la musica più allegra e gioiosa nasca durante periodi bui, quasi come fosse una sorta di riscatto. In questo momento di crisi, quindi, il vostro spettacolo cade a fagiolo?

Sì. Anche se penso che tutti gli artisti abbiano una parte tormentata dalla quale attingere per esprimersi al meglio, o almeno io ce l’ho e ne faccio buon uso.

Dopo i grandi successi inanellati e le tantissime ospitate dal “Maurizio Costanzo show”, a “Italia coast2coast”, passando per “Zelig Off”, cos’ha adesso in cantiere la Rimbamband?

La Rimbamband è sempre in cantiere, il 29 e il 30 dicembre saremo all’Umbria Jazz Winter ad Orvieto, il 31 dicembre e il primo gennaio al Teatro Michelangelo di Modena, torniamo in Puglia il 4 gennaio all’Auditorium Antonio Cafaro di Adelfia e il 5 al Teatro Comunale di Ceglie Messapica. Stiamo lavorando per la nuova stagione teatrale 2014-2015 all’interno della quale ci saranno nuove collaborazioni, una su tutte quella con la BaGS Entertainment.

Insomma, se volete assistere ad uno spettacolo che “si ascolta come fosse un concerto e si guarda come fosse un varietà” cercate le prossime date utili sul sito www.rimbamband.it  e se siete dei naviganti Facebook cliccate “Mi piace” sulla pagina ufficiale del gruppo.

Mariangela Deliso