I lavori di restauro, organizzati e guidati dagli architetti De Pinto, Giacovelli e Ceo, sotto l’Alta Sorveglianza della dottoressa Filomena Barbone (Soprintendenza Artistica delle province di Bari e Foggia), sono stati compiuti dall’impresa Eco-Rivest di Rocco Colucci & C. L’operazione è patrocinata dell’azienda “Giacovelli Costruzioni S.r.l.” di Noci, particolarmente attenta alla valorizzazione di quest’opera artistica.

In modo specifico il gruppo scultoreo in pietra policroma, rappresentante la Vergine con Bambino, ha subìto specifiche attenzioni da parte dei restauratori per far affiorare la loro bellezza, nascosta per secoli sotto gli stucchi e le manipolazioni compiute negli anni. Si tratta di un’opera collocabile nel rinascimento “meridionale”, collegata ad opere prodotte nel XVI secolo da artisti del sud, con una loro caratteristica, differente da quella delle opere del Rinascimento più celebre. Lo si nota nelle peculiarità dei volti della Vergine e del Bambino, nei loro colori, nei drappeggi degli abiti che fanno pensare all’abbigliamento delle donne del sud di quel tempo. Sui capelli del bambino sono state scoperte tracce di foglia oro, successivamente coperte con pennellate di colore castano e grigio.

Stefano da Putignano (1490-1538) ha operato in Puglia ed in Basilicata nella prima metà del XVI secolo lasciando testimonianze scultoree in pietra locale di grande valore. La sua notorietà è collegata particolarmente ai presepi, realizzati nella sua città d’origine ed in altri centri pugliesi.

Antonio Calisi