Una badante di 56 anni è stata condannata a 2 anni e mezzo dal Tribunale di Lecce per circonvenzione di incapace, in quanto avrebbe fatto firmare alla sua anziana assistita, affetta da Parkinson, un testamento che la nominava erede universale. Da quanto riporta La Repubblica di Bari, la 56enne dovrà pagare un risarcimento danni ancora da quantificarsi in sede civile in favore della sorella e di una nipote della signora ormai defunta. La colf, una donna di origini rumene, avrebbe preso possesso di un’auto, una bici, un’abitazione con giardino, un suolo di circa 145 metri quadrati. Nello svolgere il proprio lavoro la colf godeva di tutti i benefici: contratto regolare di assunzione, vitto e alloggio.

L’anziana, residente vicino Maglie, si era affidata all’accusata dal maggio del 2013. Al momento le parti civili hanno richiesto il sequestro conservativo dei beni acquisiti dalla badante e la giudice si è riservata di depositare la decisione con le motivazioni della sentenza attese nei prossimi 60 giorni. L’imputata, dal canto suo, ha chiesto tramite il proprio avvocato di scontare la pena con lavori di pubblica utilità, un programma che dovrà essere valutato dal magistrato.