la sede del tribunale di Bari

A meno di un mese dalle minacce rivolte, con scritte sui muri di Bari e tramite i social network, alla giudice Angelica Passarella, il presunto responsabile è finito agli arresti domiciliari. Il presunto colpevole è un uomo, incensurato, poco più che quarantenne, che da anni orbita attorno agli ambienti anarchici, figlio della 76enne che a fine gennaio è stata condannata a tre anni per stalking condominiale.

La donna era evasa dagli arresti domiciliari e, per questo, era stata mandata in carcere per persecuzioni gravi e crudeli durate 4 anni ai danni anche di una bambina, getto di acido addosso ad un altro bambino e minacce di morte e accoltellamento di una delle sue vittime. Il giudice Passarella, con il consenso del pm, aveva proposto i domiciliari presso domicilio diverso dal condominio delle vittime senza avere risposta.

Il Tribunale ha quindi concesso i domiciliari a casa e la Procura ha proposto ricorso per Cassazione.  Il Tribunale del Riesame aveva poi concesso i domiciliari a casa e la Procura ha proposto ricorso per Cassazione.

La Giunta distrettuale dell’ Anm di Bari aveva manifestato “forte preoccupazione per i gravissimi atti intimidatori” ai danni della giudice barese Angelica Passarella, che era stata sottoposta a misura di protezione personale.