È stato denunciato dalla Polizia Locale di Bari il titolare di un negozio di apparecchiature elettriche ed elettroniche domestiche, perché è risultato non essere iscritto all’Albo Nazionale Gestori Ambientali per la raccolta e trasporto di RAEE ( Cat. 3 Bis).

Infatti, all’interno del proprio esercizio commerciale ed in un altro locale nelle vicinanze effettuava il deposito incontrollato anche di RAEE pericolosi insieme ad un’attività illecita di gestione dei rifiuti  ex artt. 212-192 c°1-256 co°1-2 del D.Lgs 152/06, secondo il testo Unico Ambientale.

La Polizia Locale di Bari sta perciò continuando ad intervenire contro i reati c.d. ambientali che sono la causa dell’inquinamento del territorio.

Dopo un’attività di indagine e di polizia giudiziaria con pedinamenti e verifiche documentali, terminata con l’ispezione a sorpresa nei luoghi di interesse, gli agenti hanno riscontrato che il titolare dell’attività commerciale del suddetto negozio, non risultava essere iscritto all’apposita sezione dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali per la attività di raccolta e trasporto dei RAEE domestici, come previsto dal DM 65/10.

Nella parte retrostante all’area di vendita hanno rilevato la presenza di RAEE costituiti da lavatrici, frigoriferi, forni a incasso, cucine, forni a microonde, numerosi componenti disassemblati e accatastati e attrezzi vari utilizzati per lo smontaggio.

Inoltre in un locale vicino alla sede aziendale, delle dimensioni di circa 90 mq, di proprietà dei parenti del titolare, hanno trovato ancora un centinaio di lavatrici, una decina di frigoriferi, congelatori privati delle componenti essenziali per essere utilizzati e numerosi componenti di apparecchiature già disassemblate e ben accatastate, con l’ulteriore attrezzatura utilizzata per lo smontaggio dei componenti.

I RAEE contenenti sostanze pericolose erano quindi un deposito incontrollato di rifiuti sia “pericolosi” che “non pericolosi” ed un’attività di gestione illecita di rifiuti.

Gli agenti hanno accertato che i RAEE ricevuti a fronte della vendita di AEE, venivano invece disassemblati e posti nuovamente in commercio come “AEE usato”, anziché essere consegnati al centro di raccolta.

La ditta non risultava neppure in possesso  dello schedario numerato di carico e scarico dei RAEE pericolosi e dei documenti di trasporto dei RAEE ritirati presso il domicilio del consumatore-acquirente: infatti la destinazione finale risultava essere sconosciuta nel momento in cui sarebbe dovuta essere il centro di raccolta.

Posti sotto sequestro giudiziario sia il locale deposito che le tre aree site all’interno dell’esercizio commerciale.

Infine a carico della ditta sono state contestate varie violazioni amministrative che prevedono sanzioni pecuniarie fino a 30mila euro dato che si parla di rifiuti pericolosi, e nei casi più gravi anche la sanzione amministrativa accessoria della sospensione da un mese a un anno dalla carica rivestita dal soggetto responsabile dell’infrazione e dalla carica di amministratore, tutte conseguenti alla mancanze documentali.