Prosegue l’inchiesta relativa all’ex gip di Bari Giuseppe De Benedictis. Il Consiglio distrettuale di disciplina forense ha avviato procedimenti disciplinari nei confronti di quattro avvocati indagati nell’inchiesta insieme a Chiariello: il figlio Alberto, la collaboratrice Marianna Casadibari, Michele Pio Gianquitto e Paolo D’Ambrosio, che hanno già ricevuto l’avviso di garanzia il 24 aprile.

Intanto le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia fanno tremare il mondo forense in quanto alcuni avvocati avrebbero permesso la loro scarcerazione in breve tempo dopo l’arresto per mafia.

Dal Tribunale del Riesame di Potenza, poi, si attendono notizie sulla posizione di Giacomo Ragno, ai domiciliari dall’8 giugno perché accusato di concussione per aver indotto alcuni imprenditori a nominarlo come difensore ed avere così un trattamento di favore dall’ex pm Antonio Savasta.

“Non è un bel momento per la classe forense. Il timore è che queste vicende generino nel cittadino sfiducia nei confronti del sistema giustizia – ha dichiarato Giovanni Stefanì, presidente dell’Ordine di Bari -. Il procedimento disciplinare è un meccanismo complesso, anche a garanzia dell’incolpato. Come categoria abbiamo messo in luce che esistono ancora diverse criticità nel suo iter, per esempio la farraginosità delle parti iniziali, che spesso li fanno diventare molto lunghi”.