Un quadro, obiettivamente una splendida opera del pittore barese di fama internazionale Giovanni Gasparro, ha scatenato l’ira della comunità ebraica di tutto il mondo, che lo ha definito antisemita. Gasparro, minacciato di morte e accusato di essere praticamente un mostro, ha avuto la “colpa” di postare su Facebook la foto suo ultimo dipinto: “Martirio di San Simonino da Trento (Simone Unverdorben), per omicidio rituale ebraico”.

Il post non era casuale, essendo il 24 marzo la ricorrenza di San Simonino nel calendario dei santi di epoca pre-conciliare. Un capolavoro di grande impatto e un soggetto considerato fino al 1965, ovvero prima del Concilio Vaticano II, un fanciullo strangolato e fustigato con tenaglie e punteruoli dai Giudei, oltre che autore di molti miracoli. La stampa ebraica, ma non solo quella, è insorta e sotto il post del pittore sono comparsi ogni tipo di minacce, ingiurie e improperi, in inglese, francese e spagnolo.

C’è chi gli augurava di essere contagiato dal coronavirus o di avere un cancro, ma anche chi ha tentato di oscurare o sabotare profili Facebook e sito internet dell’artista. Altri hanno ipotizzato persino il ritiro dei tanti premi ricevuti dal pittore o addirittura l’eliminazione delle pale d’altare che Gasparro ha dipinto per numerose chiese in Italia e in Europa. Molti dei committenti dell’artista, infatti, sono enti ecclesiastici. Il pittore barese è stato persino segnalato al Segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin.

Sul fatto, gravissimo per le reazioni che ha scatenato, non si è ancora espresso in modo netto il mondo cattolico tradizionalista, particolarmente caro al pittore, che serve messa celebrata col rito romano antico. Uno degli accusatori di Gasparro ha scritto: “L’artista italiano Giovanni Gasparro ripropone l’antisemitica calunnia del sangue con una vivida raffigurazione del bambino medioevale ‘martire’”. In altre parole, si sostiene che il martirio di San Simonino sia una “fake news”, un martirio sconfessato dal Concilio Vaticano II.

Shimon Samuels, del Simon Wiesenthal Center di Los Angeles, ha scritto una lettera al cardinale Parolin. “Questo quadro – sostiene Shimon Samuels – fomenta la ricerca di un capro espiatorio in un clima di ricorrenti fake news, minando perciò la politica vaticana, e dovrebbe ricevere un’esplicita condanna”.

Diversi storici ebrei ritengono attendibile l’omicidio rituale ebraico dei bambini cristiani, da parte di ebrei aschenaziti e sefarditi. Teoria sostenuta in primis dal professor Ariel Toaff, figlio dell ex capo rabbino di Roma Elio Toaff, nella prima edizione del libro, censurato subito dopo la pubblicazione: “Pasque di Sangue”.Corsi e ricorsi storici e religiosi. Basta pensare che 2mila anni fa gli stessi ebrei non credettero e ancora non credono alla resurrezione di Gesù Cristo. Insomma, una prova di coraggio spirituale quella di Gasparro, capace di far riesplodere in maniera dirompente il dibattito sul martirio del fanciullo San Simonino da Trento alla vigilia di della Pasqua più insolita di sempre, senza riti e neppure la possibilità di andare in chiesa.