Non potrà al momento riprendere il mare il mercantile “Lucky Brother”, battente bandiera della Repubblica di Palau, piccolo stato insulare del Pacifico occidentale, giunto nel porto di Bari sabato scorso con un carico di 6.600 tonnellate di mais. Gli Ispettori “Port State Control” della Guardia Costiera di Bari, infatti, su segnalazione della banca dati dell’Agenzia europea per la sicurezza marittima (EMSA), hanno effettuato un minuzioso controllo a bordo della nave, accertando una serie di gravi deficienze nelle dotazioni di bordo e nelle condizioni di vita dell’equipaggio che hanno reso necessaria la detenzione della nave.

I militari della Guardia Costiera, specializzati in sicurezza della navigazione, hanno sottoposto il mercantile ad una serie di verifiche, controlli e test che hanno fatto emergere gravi problematiche di tenuta della pompa del sistema antincendio di bordo, nonché gravi carenze tecniche delle cinture di salvataggio le cui luci erano state manomesse e sostituite in modo non appropriato, in aggiunta alla dotazione di carte nautiche relative alle rotte da intraprendere scadute o non aggiornate.

Ancor più grave è risultata la situazione di estrema precarietà strutturale e igienico-sanitaria dei locali destinati all’equipaggio, composto da 18 uomini in maggioranza di nazionalità siriana, costretti a condizioni di vita quasi disumane.

Agli ispettori, cabine equipaggio, corridoi e infermeria si sono presentati sporchi e sudici. Nelle stesse condizioni materassi e cuscini, per non tacere della pavimentazione in cattivo stato di manutenzione e delle tende oscuranti sostituite da tovaglie e lenzuola.

Logica conseguenza di una situazione generale così compromessa è stata il quindi blocco della nave, naturalmente notificato al comandante siriano, all’armatore libanese, al registro navale di classifica dell’unità e allo Stato di bandiera.

Si tratta dell’ennesimo caso di nave sub-standard, vera “carretta” del mare in servizio dal 1981, a cui il quotidiano lavoro di controllo e monitoraggio del traffico navale della Guardia Costiera dedica una particolare attenzione, con l’obiettivo che simili navi vengano definitivamente estromesse dal mercato dei noli marittimi. La nave potrà ripartire solo dopo aver posto rimedio alle carenze, e reso più accettabili le condizioni dei locali di vita dell’equipaggio.