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Intorno alla decisione del Tribunale del Riesame, che aveva disposto la scarcerazione di Maurizio Zecca, accusato di violenza sessuale da una guardia medica oltre il termine dei sei mesi previsti, si è scatenato un putiferio mediatico e giuridico, lo stesso Procuratore di Bari, Giuseppe Volpe, ha presentato ricorso. Oggi il 51enne di Acquaviva delle Fonti è uscito dal carcere ed è tornato a casa in regime di arresti domiciliari. Ci sono infatti voluti una ventina di giorni affinché il braccialetto elettronico fosse disponibile.

Secondo il Tribunale la denuncia da parte della donna era stata presentata troppo tardi, 9 mesi dopo l’accaduto, fuori dal termine previsto dalla legge che è di soli 6 mesi, da qui la scarcerazione. Volpe ha dichiarato che un reato così grave non può essere ritenuto improcedibile per colpa di un ritardo nella denuncia, per questo motivo è stato disposto il ricorso. Da più parti è stato invocato l’intervento della Politica per modificare la norma.