“Se riprendi il mio cane ti spacco la telecamera”, “Me ne fotto dei vigili e delle multe”. Pronti, via. Non ci sono controlli che tengano e la presenza di un addetto della Multiservizi si dimostra inadeguata.

I padroni dei cani che frequentano il parco Mimmo Bucci continuano a lasciare liberi gli animali, anche se di grossa taglia. “Sono gli stessi bambini a volere il mio cane libero – dice uno di loro – vieni il pomeriggio e te ne rendi conto come si divertono insieme”. Non c’è verso di farlo ragionare, neppure quando il dipendente della Multiservizi fa notare che esiste un divieto. Secca la risposta: “Non mi interessa”.

La discussione è sempre al limite e potrebbe degenerare da un momento all’altro. “Non sapremmo dove portare i nostri cani – insiste un altro giovane padrone – il mio, poi, se non è libero non li fa i bisogni”. Il video è sintomatico dell’aria che tira in quel parco e più in generale al Libertà, ben lontano dall’essere per buona parte un quartiere recuperato.

Ci sono gli intenti e le belle parole, quelli non mancano. Senza far nulla per far rispettare in maniera perentoria almeno i divieti basilari, l’area attrezzata dedicata a Mimmo Bucci non sarà mai un parco, ma solo uno sporco canile.