Sette mesi dopo il suo brutale assassinio, Rocco Sollecito, ritenuto un boss della mafia italo-canadese, continua a far parlare di sé. Nella bagarre sulla messa di suffragio, organizzata per le 18.30 nella chiesa Madre, poi vietata dal questore in forma solenne e autorizzata alle sei del mattino, si inseriscono l’arcivescovo della Diocesi di Bari e Bitonto, mons. Francesco Cacucci e il sindaco di Grumo Appula, Michele d’Atri.

D’Atri ha preso le distanze da Don Michele Delle Foglie e, indipendentemente dal divieto di celebrare Messa imposto dal prefetto e auspicato dall’arcivescovo, invita a prendere in ogni caso provvedimenti esemplari nei confronti del sacerdote: Il Sindaco, ad ogni modo, ritiene che il Vescovo e le Autorità preposte debbano intervenire con provvedimenti esemplari peraltro più volte ormai richiesti ad esclusivo interesse della comunità religiosa già abbastanza provata e danneggiata”.

IL COMUNICATO DEL SINDACO
Il Sindaco provvedeva inoltre a segnalare l’accaduto anche all’Ufficio della Curia di Bari-Bitonto per gli eventuali provvedimenti del caso.

Il Sindaco ritiene, infatti, che proprio in virtù della richiamata ordinanza che obbligava don Michele Delle Foglie a celebrare la messa di suffragio alle ore 06,00 del mattino già sette mesi orsono, la messa in forma solenne non poteva essere celebrata; il Parroco avrebbe dovuto declinare l’invito e/o magari celebrare una normale messa, come succede per tanti grumesi che lavorano e/o vivono fuori, evitandone la spettacolarizzazione o l’affissione di manifesti: per consolidata consuetudine i manifesti vengono commissionati ed affissi alla scadenza dei trenta giorni (trigesimo) o dopo un anno dalla scomparsa dell’estinto e mai a scadenze intermedie.

Subito dopo la segnalazione il Questore, recependo immediatamente quanto segnalato e condividendone evidentemente i timori, ha emanato un nuovo provvedimento col quale si vieta formalmente, anche per il giorno 27 p.v., la celebrazione in forma pubblica e solenne della messa in suffragio del sig. Sollecito. In virtù di quanto sopra anche il Vescovo ha, con proprio provvedimento, vietato la celebrazione nelle forme annunciate.

In merito poi alle dichiarazione del Parroco intervistato dai canali televisivi nazionali e trasmesse durante i tg, il Sindaco -e l’Amministrazione- prende formalmente le distanze dai giudizi espressi dal Sacerdote: i Grumesi non sono un popolo di ignoranti ma di gente perbene che probabilmente preferisce zittire difronte a tanta arroganza.

Il Sindaco, ad ogni modo, ritiene che il Vescovo e le Autorità preposte debbano intervenire con provvedimenti esemplari peraltro più volte ormai richiesti ad esclusivo interesse della comunità religiosa già abbastanza provata e danneggiata.

LA LETTERA DI MONS. FRANCESCO CACUCCI
Il prefetto di Bari mi ha informato della tua decisione di celebrare una S. Messa in suffragio del defunto Rocco Sollecito. La decisione è stata da te resa nota attraverso un manifesto esposto nella città di Grumo Appula. Dallo stesso manifesto si apprende che tale celebrazione avverrà domani 27 dicembre alle ore 18,30 nella Chiesa Madre.

Già nel passato, in occasione della morte violenta del Sollecito, avevi deciso di celebrare una S. Messa per il de cuius. In quella circostanza, con atto formale del Questore di Bari, Cat. A4/Gab/2016 del 4 giugno 2016, fu vietata la celebrazione del rito “in forma pubblica e solenne”, per non pregiudicare l’ordine e la sicurezza pubblica. Anche in questa ultima circostanza lo stesso Questore di Bari ha formalmente vietato con provvedimento immediato, a me inviato, la pubblica celebrazione prevista per domani. Tale atto ha valore precettivo, disatteso il quale sono previste anche conseguenze di ordine penale.

Stante il profilo giuridico civile appena richiamato, evidenzio il grave scandalo che questa tua decisione, presa peraltro in modo arbitrario e senza consultare l’Ordinario Diocesano, sta provocando. Alla luce di quanto sopra, stante la gravità della situazione creatasi, anche per evitare il “grave pregiudizio per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica”, e dovendo tutelare la dignità della Sacra Celebrazione Eucaristica, formalmente vieto di celebrare la S. Messa domani 27 dicembre 2016 alle ore 18,30.

Ti rendo noto che, nel caso in cui non ti atterrai a questa decisione, sarò costretto ad assumere i provvedimenti disciplinari previsti dalle norme giuridiche vigenti. Sono certo che ti atterrai a quanto ho disposto e ti chiedo di non prendere iniziative simili per il futuro, senza il mio permesso. Il Sindaco, in virtù dei poteri e degli oneri allo stesso riconosciuti dalla vigente normativa (testo unico sulla Pubblica Sicurezza) subito dopo aver appreso la notizia del manifesto funebre in ricordo del sig. Sollecito Rocco, a firma del Parroco, don Michele Delle Foglie, affisso per le vie cittadine ed alla luce del tenore letterale dello stesso, ha immediatamente informato l’Ufficio del Questore di Bari, il Prefetto e il locale Comando dei Carabinieri.

Proprio nella sua veste di Ufficiale del Governo ed autorità di Pubblica Sicurezza, il Sindaco riteneva doverosa la segnalazione di seguito alla ordinanza emessa proprio del Questore di Bari circa sette mesi fa, ordinanza che vietava categoricamente la celebrazione della messa in forma pubblica e solenne del defunto Sollecito in occasione del suo decesso.