A giugno scorso il Questore di Bari, Carmine Esposito, vietò i funerali solenni per Rocco Sollecito, il boss 67enne ucciso in pieno giorno a Montreal, concedendo invece l’autorizzazione per la celabrazione di un sobrio rito funebre alle sei del mattino. Da allora sono passati diversi mesi ed evientemente anche l’eventuale rischio di chissà cosa.

Domani, infatti, come recita il manifesto affisso per le vie di Grumo Appula, dove si trova in visita il figlio del boss, Franco, “la comunità dei fedeli è invitata alla celebrazione di una Santa Messa in memoria di Rocco Sollecito”. L’invito non è di un familiare, ma del parroco, Don Michele Delle Foglie, “spiritualmente unito ai familiari residenti in Canada”, c’è scritto sull’annuncio.

L’omicidio, lo ricordiamo, avvenne il 27 maggio scorso, mentre Sollecito era alla guida della sua Bmw bianca. L’uomo del clan Rizzuto era nato a Bari, seppure fosse originario di Agrigento. Col tempo ha saputo conquistarsi una posizione di spicco nel crimine organizzato italo-canadese, esploso dopo l’ondata migratoria del dopo guerra. Franco di Genova, portavoce della polizia di Laval, commentò così all’indomani dell’omicidio: “È un omicidio legato alla mafia”.

I funerali non avrebbero potuto tenersi nella parrocchia Santa Maria Assunta, a Grumo, alle 19 di quel giorno di giugno, al contrario della Santa Messa nella chiesa Madre a suffragio del boss in programma il 27 dicembre alle 18.30, non prima della celebrazione del Santo Rosario alle ore 18. La gente di Grumo e i più sensibili alle tematiche che attengono alla legalità storcono il naso, non tanto per la Messa, che in fondo non dovrebbe essere negata a nessuno, quanto per il fatto che sia lo stesso parroco a invitare la comunità di fedeli a rendere omaggio a Rocco Sollecito.

Nell’anno delle statue ferme davanti alle case dei boss durante le processioni dei santi patroni, di palloni aerostatici con impressi equivoci saluti, arriva altra carne sul fuoco ardente delle polemiche, condite con una buona dose di ideologie spicciole, legalità a peso e con una manciata di ipocrisia.