La presunta compravendita di esami e tesi di laurea avvenuta negli anni scorsi presso la facoltà di Economia di Bari rischia di essere archiviata nel cassetto del nulla di fatto. Nel corso del processo di primo grado cominciato nel 2011, infatti, la Procura di Bari ha infatti chiesto la dichiarazione di prescrizione e adesso la decisione spetta ai giudici.

Il caso è quello scoppiato nel 2008 dopo una lettera firmata dall’allora preside della facoltà, Carlo Cecchi. Dalle indagini dei Carabinieri era stata accertata un’organizzazione gestita in primis dai bidelli, che ritiravano le tangenti dagli studenti e le giravano ai professori.

L’operazione, nell’aprile del 2009, portò a 6 arresto e 6 provvedimenti interdittivi mentre gli imputati del processo sono 32. In manette finirono il professor Pasquale Barile, docente di matematica in pensione, l’assistente Massimo Del Vecchio, Lucia Lavermicocca, segretaria del dipartimento studi aziendali della facoltà, Sergio Riso e Giuseppe Maurogiovanni, addetti alle aule, e il funzionario a riposo Michele Milillo.

Il reato di associazione per delinquere, stando a quanto sostenuto dal pubblico ministero, non è più perseguibile perché permanente fino al 2006: quando Barile è andato in pensione.