“Se non mi paghi io ti stendo!” e poi ancora “Tu non ci credi? Non ci credi?” e poi spara tre colpi contro l’auto della vittima mentre tenta di fuggire. È quanto è accaduto lo scorso marzo ad Altamura tra due conoscenti del posto, quando il 32enne Ferdinando Natrella, già noto alle forze dell’ordine, dopo aver accusato un 41 enne di essere responsabile dell’ammanco di una parte dello stupefacente che gli aveva affidato in custodia, gli sparò contro tre colpi di pistola, fortunatamente finiti solo contro l’automobile, mentre la vittima tentava di allontanarsi al termine di una discussione avvenuta tra i due. Il giorno successivo all’evento, la vittima si è presentata dai Carabinieri per raccontare quanto accaduto.

In particolare, nel luglio dell’anno precedente, il 41enne era stato contattato dal Natrella, che lo aveva raggiunto nel suo garage portando con sé un borsone, lasciato in quel posto all’apparente insaputa del 41enne. Accortosi successivamente della presenza del borsone, il 41enne, dopo aver tentato invano di contattare il Natrella, avrebbe deciso di verificarne il contenuto, scoprendo che nella borsa vi erano alcuni pacchetti avvolti con nastro adesivo marrone, verosimilmente stupefacente.

Finalmente contattato il proprietario del borsone, il 41enne sarebbe riuscito ad ottenere rassicurazione dal Natrella che quanto prima sarebbe passato a riprenderselo. Qualche giorno più tardi, accortosi della manomissione dello sportellino dell’apertura elettrica del garage e di un conseguente furto avvenuto nel suo garage, avrebbe invitato nuovamente il Natrella a riprendersi il borsone, ritirato dal proprietario della borsa, senza aggiungere alcun commento.

Alcuni giorni più tardi, però, Natrella si era ripresentato dall’uomo, lamentando l’ammanco di parte dello stupefacente e, ritenendolo responsabile dell’accaduto, lo aveva minacciato pesantemente, pretendendo 15mila euro quale risarcimento del valore che mancava nel borsone.

Poiché le richieste con minacce da parte del 32enne erano sempre più insistenti, la vittima avrebbe chiesto ed ottenuto un prestito da alcuni suoi parenti, riuscendo così a consegnargli il “dovuto” nella speranza di porre fine alla vicenda. Il mese successivo, però, il 32enne sarebbe ritornato alla carica, pretendendo, quale risarcimento per la merce sparita, ulteriori 20 mila euro, dietro minacce di morte. Richiesta cui l’estorsore non aveva dato seguito.

Un pomeriggio dello scorso mese di marzo, infine, accade l’inverosimile. Mentre il 41enne era in procinto di riprendere la propria Fiat 500, parcheggiata in una stradina a ridosso della SS96, nei pressi di uno stabilimento, fu bloccato dall’auto condotta dal Natrella, che sceso dal veicolo, gli puntò contro una pistola, ordinandogli di consegnargli immediatamente 20 mila euro che, a suo dire, gli doveva. Sceso anch’esso dall’auto per chiedere spiegazioni, il 41enne fu colpito al volto con il calcio della pistola dal Natrella, il quale, dopo averlo ancora minacciato, colpì più volte il parabrezza dell’utilitaria col calcio della pistola, danneggiandolo.

Resosi conto della criticità del momento, il malcapitato risalì sulla sua auto e cercò di allontanarsi, ma proprio in quel momento fu raggiunto da tre colpi di pistola esplosi dal Natrella, che attinsero il cofano anteriore, il lato destro posteriore e il cofano posteriore dell’autovettura, senza tuttavia ferirlo, per poi allontanarsi.

L’ispezione del veicolo e dei luoghi in cui era avvenuto l’agguato, eseguita dai Carabinieri dopo la denuncia, permise loro di riscontrare l’esistenza dei tre fori, nonché di rinvenire un’ogiva cal. 9 conficcata sulla spalliera del sedile posteriore e due bossoli dello stesso calibro, sul selciato.

Le indagini compiute dai militari, basate principalmente sull’escussione dei testimoni e, appunto, sulle ispezioni compiute, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Bari, hanno permesso al GIP del Tribunale del capoluogo di spiccare l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Ferdinando Natrella, per estorsione, tentato omicidio, porto e detenzione di arma da fuoco e detenzione illegale di stupefacenti, notificatagli l’altra mattina. L’uomo si trova ora recluso nel carcere di Bari.