Con le accuse di estorsione ed usura aggravata e continuata, il 37enne molfettese R.S., già noto alle Forze dell’ordine per reati in materia di stupefacenti, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza domenica 18 ottobre. L’arrestato è cugino di Alfredo Fiore detto la cerasa, pregiudicato assassinato nel marzo 2014 con diversi colpi di pistola al volto presso il mercato settimanale di Molfetta.

L’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere, emessa dal Giudice per le Indagini preliminari di Trani ed eseguita dalla Tenenza Guardia di Finanza di Molfetta è solo l’ultimo atto di una lunga e articolata indagine iniziata dalle Fiamme Gialle nel mese di ottobre dello scorso anno. Infatti all’inizio di ottobre del 2014 fu eseguita una perquisizione alla ricerca di stupefacenti all’interno di un agriturismo di Molfetta, ufficialmente di proprietà della famiglia di R.S..

Nel corso di quell’intervento furono rinvenuti e sottoposti a sequestro una pistola semiautomatica di fabbricazione ceca con matricola abrasa, 23 cartucce calibro 7,65, una bomba carta, bilancini di precisione, documentazione extracontabile inerente la gestione della struttura agrituristica e circa 400mila euro in contanti, tutto nella disponibilità del pregiudicato che lì abitava con la sua compagna, una 21enne incensurata. I Finanzieri, quindi, arrestati i due per l’illecita detenzione di armi e materiale esplodente, hanno successivamente avviato, sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani, mirate indagini di polizia giudiziaria anche mediante intercettazioni telefoniche ed ambientali.

Dal quadro delle conversazioni intercettate e da altri riscontri rilevati nel corso delle indagini, sono stati individuati vari episodi di usura ed estorsione tra i quali uno, poi denunciato dalla vittima presso gli uffici della Tenenza di Molfetta, è stato ricostruito in tutti i dettagli.

Nello specifico a fronte di un prestito di 20.000 Euro sono stati restituiti dopo un anno 10.000 Euro, considerati dall’aguzzino meri interessi e dai Finanzieri come illecito profitto in quanto superiore alla soglia legale dei tassi d’interesse di più dell’82%. A dimostrazione dello spessore criminale di R.S vi è la circostanza che lo stesso, poco dopo la scarcerazione avvenuta nel mese di aprile 2015, non ha
esitato a minacciare in maniera pesante l’usurato e i suoi figli.

Valutati gli elementi di prova acquisiti nel corso delle indagini, la Procura della Repubblica di Trani ha richiesto e ottenuto dal Giudice delle Indagini Preliminari l’applicazione di una misura restrittiva della libertà personale, eseguita dalle Fiamme Gialle di Molfetta all’interno del Porto di Bari dove R.S. era appena giunto al termine di una crociera trascorsa insieme alla compagna.

Contemporaneamente alle indagini, sulla base della documentazione extracontabile rinvenuta nell’ambito della perquisizione per stupefacenti eseguita nell’ottobre 2014, i finanzieri hanno ricostruito una serie di operazioni, contestando poi ricavi sottratti a tassazione ai fini delle Imposte sul Reddito per 917.900 Euro con un’evasione di I.V.A. pari a 202.520 Euro nonché delle ritenute I.R.P.E.F. operate e non versate per €4.978,00 relative all’utilizzo di n. 2 lavoratori irregolari.