Un’indagine lampo per chiarire le dinamiche del doppio tentato omicidio della sera del 30 giugno scorso in piazza a Terlizzi. A tentare di ammazzare Giuseppe e Michele Baldassarre, 59 e 37 anni, fu Roberto Dello Russo. In quell’agguato – lo ricordiamo – rimase ferita alla gamba anche una passante. Sette le persone arrestate (due ai domiciliari, cinque in carcere). Le misure cautelari sono state eseguite dai carabinieri di Molfetta ed emesse dal Giudice per le indagini preliminari di Trani, la Procura che fin dall’inizio ha coordinato le indagini. I militari hanno accertato che in realtà le vittime facevano parte di un commando di quattro persone, in tutto padre e tre figli, armati di kalashnikov e revolver 357 magnum. Gli altri due componenti erano Vincenzo e Gioacchino.

I Baldassarre erano diretti dal vecchio rivale Roberto Dello Russo, accusato, assieme ai suoi, di aver poco prima minacciato Vincenzo Baldassarre davanti alla compagna e alla figlia di 10 anni. Dello Russo, però, non è rimasto ad aspettare e ha risposto al fuoco, avendo la meglio. Sparò nonostante padre e figlio avessero alzato le mani in segno di resa.  Anche Roberto Dello Russo è finito in manette con le stesse accuse dei quattro Baldassarre. Sullo sfondo ci sono una lunga serie di botta e risposta tra i due gruppi, che da tempo si fronteggiavano con minacce e altri episodi violenti. Non solo. I Carabinieri sono riusciti a fare luce anche su un altro episodio risalente al 15 aprile scorso, giorno in cui furono arrestati due cittadini al banesi armati di kalashnikov e pistola. È stato chiarito che i due, insieme a un terzo complice albanese attualmente latitante, avevano pianificato l’omicidio di Gioacchino Baldassarre. Il piano era di ucciderlo mentr andava a firmare presso la caserma dei Carabinieri.