Venerdì 17 luglio a Roma, presso l’aeroporto di Fiumicino, il personale del Servizio Centrale Operativo, della Squadra Mobile di Bari e della Polizia di Frontiera del predetto scalo aereo ha eseguito un’ordinanza di misura cautelare emessa dal tribunale di Bari, nei confronti di Kvicha Kakalashvili, 35enne georgiano con precedenti di polizia.

Kakalashvili, sottrattosi alla cattura nell’ambito dell’Operazione “shodka”, avviata subito dopo l’omicidio di Revaz Tchuradze avvenuto il 6 gennaio 2012 in Piazza Moro a Bari e conclusasi nel giugno 2013 con l’esecuzione di un provvedimento restrittivo nei confronti di 28 componenti di due organizzazioni criminali con carattere transnazionale originarie della Georgia, deve rispondere dell’omicidio aggravato di Tchuradze Revaz.

L’uomo, accusato di essere il principale ideatore ed uno degli autori materiali dell’omicidio, aveva lasciato l’Italia la sera stessa dell’agguato per trovare rifugio in Grecia, dove è egemone l’organizzazione criminale mafiosa di origine russofono-georgiana denominata “clan tiblisi-rustavi”, di cui l’indagato fa parte.

Nel corso delle indagini sono emersi continui rapporti tra lo stesso Kakalashvili ed i fratelli Shushanashvili, Lasha e Kakaber, ritenuti dalle principali Polizie Europee e dall’F.B.I. statunitense tra gli uomini più pericolosi della mafia Russa, ed entrambi attualmente detenuti in Spagna. Kakalashvili è stato rintracciato dall’Interpol ed arrestato, a fini estradizionali, in esecuzione del mandato di arresto Europeo del citato provvedimento restrittivo, a Lisbona, dove si trovava ristretto per reati commessi su quel territorio.

Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Bari e dal Servizio Centrale Operativo di Roma, hanno consentito di accertare che Kakalashvili Kvicha, rappresentante in Italia per il clan Rustavi/Tiblisi, aveva avuto nell’estate del 2011 un acceso contrasto con la vittima, Tchuradze Revaz, appartenente al Clan opposto (Kutaisi), nella gestione delle estorsioni nei confronti delle agenzie di spedizioni presenti nel capoluogo pugliese.

Proprio a seguito del violento scontro fu decretata ed autorizzata dai vertici del Clan la morte del Tchuradze, programmata in ogni dettaglio dal Kakalashvili e portata a termine il 6 gennaio 2012 con la complicità di altri quattro soggetti georgiani, tutti già individuati ed arrestati, tra cui una donna titolare di una delle agenzie di spedizioni ubicate in Piazza Moro, a Bari.

Lo scorso 15 luglio la misura è stata eseguita presso lo scalo Aereo di Fiumicino, nei confronti di Gudadze Vakho, 27enne, quarto componente del commando che ha ucciso Tchuradze, anch’egli proveniente da Lisbona. Le attivita’ investigative svolte da questa Squadra Mobile in collaborazione con l’interpol, dal giugno 2013 ad oggi, hanno consentito di trarre in arresto, in Portogallo, Germania e Belgio tutti gli autori dell’omicidio di Tchuradze Revaz.