Un cruento pestaggio con sassi, spranghe e bastoni ha visto vittime una decina di immigrati del Gambia, residenti in un appartamento di Corato in virtù dello Sprar, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati promosso dal Ministero dell’Interno.

Tutta colpa di una Coca-Cola. Nella notte tra sabato e domenica un 24enne gambiano era uscito per prendere una bibita da un distributore automatico di via Roma. In prossimità del locale un uomo, in compagnia di un gruppetto di persone dal numero imprecisato, ha apostrofato la giovane vittima con parole dal contenuto offensivo in dialetto “coratino”  suscitando le risate degli amici.

Dopo l’acquisto della lattina, lo stesso uomo ha impedito allo straniero di allontanarsi dal posto, marcandolo stretto. Poi le domande “perché sei qui?”, “dove vuoi andare?”.

Scusa non ho tempo, voglio andare a casa”, è la risposta del 24enne, a cui sono seguiti spintoni, fino a farlo cadere sulla strada. Il tentativo di rialzarsi, poi, è bloccato dai calci degli stessi soggetti. Risollevatosi, il giovane si è rivolto ad uno degli aggressori sferrandogli un pugno per poi scappare a gambe levate, direzione stazione dei Carabinieri.

In quel frangente, un gruppo di persone più nutrito e armato di sassi e bastoni, si è lanciato contro la porta e le finestre della casa nella quale vivono tutti insieme gli immigrati africani.

Ingiurie e minacce di morte, una pioggia di sassi ha raggiunto l’appartamento. Le finestre sono esplose sotto i colpi delle pietre. Secondo le vittime, presenti all’interno, si sarebbe trattato di circa quaranta persone.

Il 24enne aggredito ha riportato escoriazioni ben visibili sulle ginocchia, le mani, la tempia sinistra e grande paura.