La Guardia di Finanza ha sequestrato ai due fratelli anche le ville a Rosamarina, a Cortina e in Costa Smeralda, del valore totale di 20 milioni di euro. La Procura di Bari aveva dato il via alle indagini dopo che il presidente della Provincia, Francesco Schittulli, aveva presentato un esposto che evidenziava delle irregolarità negli atti di pagamento: infatti i fratelli Antro dal 2008 al 2011 avrebbero ceduto alle banche crediti con la Provincia non dovuti.

La Provincia ha dato inizio a un’indagine interna, la quale avrebbe accertato che il consorzio Sigi ha dato alle banche “crediti inesistenti” per 15 milioni di euro. Le banche hanno ricevuto fax nei quali erano registrate somme più alte del dovuto, fax inviati, tra l’altro, dagli uffici dell’ente pubblico. I documenti riportano il numero della Provincia, quindi ad inviarli non potevano essere stati i fratelli Antro. C’è quindi un giallo-mittente. Chi ha inviato materialmente i fax? “Questo è un particolare che non conosciamo”, afferma Erasmo Antro, che aggiunge:

“Quello che però deve essere chiaro è che non abbiamo chiesto mai alla Provincia soldi che non ci erano dovuti. Non è stato sottratto nemmeno un euro di fondi pubblici. La vicenda è tutta una questione privatistica tra noi e le banche. E le banche non hanno mai opposto alcun problema: a presentare la denuncia è stata la Provincia e non gli istituti di credito.”

Da diversi mesi il consorzio Sigi è in liquidazione.  Schittulli ha dichiarato di non avere nessuna intenzione di rinnovare il contratto con la società che da tempo si occupava della manutenzione di tutte le strade provinciali. Intanto, i fratelli Antro aspettano “con il massimo della fiducia la conclusione dell’ inchiesta”.

Doriana Davenia