Venerdì 9 agosto, i bagnanti italiani troveranno gli ombrelloni chiusi per due ore in segno di protesta. A dichiararlo è il Sindacato Italiano Balneari (SIB), che ha indetto lo sciopero per sollevare l’annosa questione delle concessioni demaniali marittime, una tematica che da anni tiene in sospeso circa 30.000 imprese e 100.000 lavoratori.

Nonostante le ripetute richieste, ancora non è stata emanata alcuna normativa che possa garantire certezza e stabilità agli operatori del settore. “Siamo costretti a confermare la mobilitazione della categoria – spiegano in una nota congiunta Antonio Capacchione, presidente del SIB aderente a Fipe/Confcommercio, e Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba/Confesercenti – La chiusura degli ombrelloni per due ore rappresenta solo il primo passo di una serie di manifestazioni previste anche per il 19 e il 29 agosto.”

Nel frattempo, il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, ha sottolineato come questo sciopero possa trasformarsi in un’opportunità per i bagnanti. “Le spiagge dovranno essere accessibili gratuitamente durante le ore di sciopero”, ha dichiarato Dona, aggiungendo che i gestori degli stabilimenti saranno tenuti a rimborsare i clienti per il servizio non reso, sia per quanto riguarda gli abbonamenti settimanali e mensili, sia per i biglietti giornalieri acquistati in anticipo. L’unica eccezione, precisa Dona, sarà per chi deciderà di usufruire dei servizi una volta terminata la protesta, in quel caso verrà richiesto il pagamento completo.

Il futuro delle concessioni balneari rimane quindi incerto, e la protesta di venerdì potrebbe essere solo l’inizio di un agosto caldo anche sul fronte delle rivendicazioni sindacali.