A Bari e nella provincia il 94,5% dei medici non si sente tutelato dagli interventi del governo e della Regione per il contrasto alla violenza sul lavoro.
I dati sono stati presentati oggi dall’Ordine dei Medici di Bari nel corso di una conferenza stampa in occasione della “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari”.
Secondo i dati Inail, nel triennio 2019-2021 a livello nazionale gli episodi di aggressione sono stati 4.821, per una media di circa 1.600 l’anno. In 7 casi su 10 la vittima è stata una donna. E nel 2022 la Puglia è stata la regione con più casi di violenza contro medici e operatori sanitari.
Secondo i dati raccolti a fine 2022 dalla Federazione Italiana Medici di Medicina Generale attraverso un questionario, solo il 31,3% dei medici che ha risposto dice di non aver subito violenza. Quasi 7 medici su 10 dicono di essere stati aggrediti nel 2021, mentre il numero delle guardie mediche che ha subito violenza è cresciuto nel 2022 e supera il 70%. La maggior parte degli aggrediti non ha denunciato e il 63% dei medici ha riferito che nella propria sede non sono presenti sistemi di video sorveglianza.
Inoltre, il 12,2% dei medici di guardia medica si fa accompagnare da qualcuno durante i turni per sentirsi più sicuro, mentre il 33,5% non ha nessuno che possa accompagnarlo ma preferirebbe non essere da solo.
Il fatto che la maggioranza dei medici non si sente sicuro sul luogo di lavoro è, secondo Maria Antonietta Monteduro, la rappresentante Agapanto: “un aspetto che ha un impatto anche sulla sicurezza dei pazienti, perché la violenza subita ha importanti effetti negativi sulla relazione di cura e porta a conseguenze a danno del paziente, inducendo sfiducia nel sistema sanitario”