Due temi chiave sul tavolo, l’eccesso esasperante di burocrazia e l’accusa di inappropriatezza delle prescrizioni. L’Intersindacale Medici della Puglia (FP CGIL medici – SIMeT -SMI – SNAMI – UGS medici) ritiene non più prorogabile il confronto e chiede, con una lettera, una riunione urgente di un Comitato Permanente Regionale  a  Michele Emiliano, Presidente Regione Puglia, a Rocco Palese, Assessore alla Salute Regione Puglia , al dott. Vito Montanaro, Direttore Dipartimento Salute Regione Puglia. Nello specifico, questi i punti in discussione:

–  La esasperante burocrazia che determina per il medico di medicina generale un sovraccarico di lavoro, con impegno di tempo che viene di fatto sottratto al compito istituzionale di assistere e curare i pazienti. Si procura ,così, un  danno per il medico e per il malato bisognoso di cure.

–   L’inappropriatezza prescrittiva, che la Regione Puglia invoca sistematicamente nel costante superamento della spesa farmaceutica prevista, non può essere liquidata semplicisticamente con disposizioni generiche dettate ai Direttori Generali di vigilare e ridurre la spesa farmaceutica. Meno che mai, col maldestro tentativo di individuare nel medico prescrittore il responsabile dello sforamento dei tetti di spesa farmacologica.

“L’appropriatezza prescrittiva (che non riguarda solo la prescrizione di farmaci ma anche le prestazioni specialistiche e le lunghe liste d’attesa) è un argomento estremamente serio ed importante, che merita riflessioni ed approfondimenti riguardanti tutte le componenti del Servizio Sanitario Regionale. Bisogna partire dagli specialisti ospedalieri che hanno l’obbligo (spesso disatteso) di prescrizione con ricetta dematerializzata di prestazioni specialistiche e farmacologiche, fino all’atto delle dimissioni dopo ricovero o visita ambulatoriale alle stesse ASL deputate alla distribuzione diretta dei farmaci; così come bisogna contemplare  la prescrizione indotta delle case farmaceutiche e/o dai farmacisti alla scarsa attività di controllo delle ASL e della  Regione, per non parlare della mancata attivazione del Fascicolo Sanitario Elettronico. I medici non negano il problema ma temono la verifica dell’appropriatezza sia basata non solo sul numero dei farmaci ma sulla tipologia di farmaco prescritto per una determinata patologia per ogni paziente preso in carico. Siamo, per questo, del parere che  non possono  ricadere sul medico le inefficienze del sistema. Per queste ragioni riteniamo indispensabile un confronto per trovare soluzioni serie al problema della cosiddetta appropriatezza prescrittiva proponendo fin d’ora un tavolo tecnico ad hoc che veda coinvolte le OO.SS. ed esperti regionali del settore. Siamo pronti, in modo costruttivo, a dare il nostro contributo onde evitare che si arrivi a inutili contenziosi” conclude la nota.