Correva l’anno 2001, piena era berlusconiana. Corrado Guzzanti, in una serie di sketch particolarmente riuscita, aveva preso di mira il nome della coalizione di centrodestra, poi vincitrice, di lì a pochi mesi, delle elezioni politiche. Ne “La casa delle libertà” la satira del comico romano aveva reso possibile tutto, dal far fare i bisogni al proprio cane direttamente dalla finestra fino a fare pipì sui cuscini del divano.
Il claim degli pseudo-spot recitava inequivocabilmente: “Facciamo un po’ come cazzo ci pare”. Questo mantra alla rovescia deve essersi evidentemente impossessato di tanti cittadini, che, complice a volte la miopia di chi dovrebbe far rispettare le leggi e le regole comuni della buona educazione civica, contribuiscono quotidianamente a rendere Bari una città sporca e pericolosa.
A Bari le piazze, che dovrebbero ospitare il passeggio di piccoli, grandi e anziani, sono spesso teatro di spaccio. Capita, poi, che chi li acquista faccia uso di stupefacenti a cielo aperto, lasciando per terra siringhe e residui. Situazioni, queste, che non mancano di venire alla ribalta nazionale.
A Bari ti puoi accampare nei giardini di piazza Moro, al calduccio, sotto una coperta, leggere il libro che più ti piace e, perché no, dormirci la notte.
A Bari puoi farti accompagnare giù dal cane, in via Monfalcone a Carrassi, e fare la cacca sul marciapiede. Pazienza se il tuo amico a quattro zampe ha dimenticato di portare la paletta. Tutti i bisogni vanno espletati, quindi perché non fare pipì dietro una macchina in via Principe Amedeo, di notte, in pieno quartiere Libertà?
A Bari ci si può menare e insultare per strada, ubriachi, all’angolo tra via Manzoni e via Abate Gimma, sotto gli occhi di donne e bambini.
A Bari, insomma, per dirla alla maniera di Guzzanti, ognuno può fare “un po’ come cazzo gli pare”.
Sicurezza e legalità sono due esigenze supreme di ogni comunità. Per poterne godere, tutti i baresi devono, a seconda dei casi, iniziare, tornare o continuare a rispettare le leggi e le regole comuni della buona educazione civica. E gli amministratori, di qualsiasi categoria, dare il buon esempio e vigilare affinché ciò accada in ogni strada e in ogni angolo della città.