Al Rettore dell’Università Aldo Moro di Bari, Antonio Uricchio, quel piazzamento al penultimo posto nella classifica di qualità degli atenei nazionali stilata dal Sole 24ore proprio non è andato giù, al punto da indurlo a prendere carta e penna per scrivere al direttore del quotidiano, Roberto Napoletano. Nella lunga lettera, il rettore pone l’accento tanto sul metodo utilizzato, quanto sul fatto che l’ateneo barese figura in posizioni decisamente migliori in classifiche, a suo dire, più prestigiose. Non da ultimo, per il professor Uricchio, il posizionamento così in basso è legato alla diversa distribuzione, sul territorio nazionale, delle risorse finanziare disponibili.
Di seguito, la lettera scritta dal Rettore.

Caro Direttore,
non senza sorpresa ho letto la classifica degli atenei italiani pubblicata sul numero di ieri del Suo prestigioso giornale.

Il posizionamento tra gli ultimi posti degli atenei meridionali e, in particolare, di quello che ho l’onore di guidare (penultimo nella classifica generale ma collocato in posizioni decisamente migliori in ranking europei e internazionali come U MULTIRANK e Taiwan ranking), solleva non pochi dubbi sia sul metodo seguito sia sulle scelte di politica universitaria fatte negli ultimi anni.

Con riguardo al metodo seguito, discutibili appaiono l’aggregazione di dati e indicatori (già peraltro censurata nello scorso anno dal sito www.roars.it e soggetta alla c.d. trappola della normalizzazione) e l’utilizzo di parametri di contesto esterni al sistema universitario ( in primis occupazione e borse di studio).

Su un piano più generale, appare evidente come la collocazione nelle posizioni di retrovia degli atenei meridionali possa in larga parte dipendere dai criteri di distribuzione delle risorse finanziarie e assunzionali adottati negli ultimi anni.

Evidente appare la necessità di rafforzare il sistema universitario nel suo complesso, sostenendo ricerca e innovazione, ma anche introducendo criteri correttivi di perequazione e di sostegno delle università delle aree più deboli.

Come ricordava il prof. Antonio Ruberti, il divario che separa le aree del Paese si affronta solo sul capitale immateriale delle competenze e della conoscenza.

Con viva cordialità
Antonio Felice Uricchio, Rettore Università di Bari Aldo Moro