A leggere i giornali dei giorni scorsi, sembrerebbe che il bilancio consuntivo del 2013, quello che certifica il buco di 2 milioni di euro, sia stato approvato all’unanimità dal Consiglio di amministrazione della Fondazione Petruzzelli e Teatri di Bari. Come abbiamo già scritto il giorno stesso in cui è andato in scena l’ultimo Cda – proponendovi l’intervista del presidente Michele Emiliano – ciò che è stato detto non corrisponde esattamente al vero.

Mai come in questo caso le parole hanno un peso specifico notevole. La mancata unanimità – a differenza di quanto crede qualcuno dei vertici della Fondazione – ha una grossa rilevanza giornalistica. Il neo eletto consigliere Michele Bollettieri, infatti, si è astenuto. Certo, non ha votato contro come sperava qualcuno, ma è stato coerente. Non ha votato i conti che non tornano e che non ha personalmente contribuito a mandare fuori controllo – proprio come nessun altro dei consiglieri che, al contrario, hanno approvato il bilancio in “linea tecnica” (?). Quella che vi proponiamo è un’intervista al sovrintendente del Petruzzelli, Massimo Biscardi, fatta appena concluso il Cda.

Personalmente non ci convince del tutto ma, a giudicare dalle scelte intraprese finora, possiamo scommettere che dovremo sopportare ancora per qualche tempo le storiacce legate alla gestione del teatro. Emiliano e Biscardi non hanno tuttavia  escluso la possibilità di un’azione di responsabilità, ma non l’hanno neppure pretesa, come gli appassionati del Petruzzelli e gli operatori culturali baresi avrebbero voluto. C’è ancora tempo, però.

È vero, non di solo Petruzzelli vive la cultura barese, ma il teatro rappresenta una buona fetta di un settore che va minato alle fondamenta e ricostruito. Solo così si potrà dire di aver davvero ricostruito il teatro. L’appello che facciamo al nuovo sindaco di Bari è quello di un radicale repulisti. Spazzare via il marcio che abbiamo chiaramente evidenziato in più occasioni con immagini, fotografie e documenti. Ciò che chiediamo, nel momento cruciale della nostra inchiesta, è affidare il Petruzzelli e tutta la cultura della città a persone competenti, motivate e senza legami soprattutto con la politica, il vero tumore che sta rimpiendo di metastasi il teatro. Gare d’appalto serie, assunzioni tramite concorso e valorizzazione di tutte le risorse del territorio, al contrario di quanto è accaduto finora.