Carlo Fuortes, è lui l’anello di congiunzione tra il Teatro dell’Opera di Roma e il Petruzzelli di Bari. L’uomo dall’irrisolto conflitto d’interessi. Non è più un segreto che una parte del centrosinistra voglia l’attuale commissario straordinario della Fondazione barese – in prorogatio fino al 30 novembre -, a capo del teatro romano nonostante il no di Muti e di tutto il Cda, espressosi recentemente con una lettera firmata dal vicepresidente Bruno Vespa. E non è un segreto che si stia cercando di preparare il terreno per mettere a segno l’operazione commissariamento, a cominciare dall’allestimento di una parentopoli ad hoc. I sindacati, però, non sono affatto d’accorrdo e lo hanno detto ieri sventolando cifre tutt’altro che preoccupanti nel corso di una conferenza stampa durata tre ore. Il commissariamento non è necessario, perché i conti, al contrario di quanto si è letto in questi giorni, tornano. Basta che la Regione Lazio e il Comune di Roma versino ciò che devono ed è già stato messo a bilancio: rispettivamente 8,5 milioni e 4,5 milioni di euro. Ciò che si teme è il colpo di teatro politico, con un clamoroso dietrofront. I lavoratori sono pronti allo sciopero nel caso di un eventuale commissariamento, che rischia di far saltare anche i milioni di euro previsti dalla già programmata trasferta in Giappone. Oggi si sono dati appuntamento fuori dal Campidoglio per dare un segnale forte al sindaco Ignazio Marino, che non ha più molto tempo per uscire allo scoperto.

A fornire il quadro della situazione romana è Lorella Pieralli, segretario nazionale aggiunto e provinciale di Roma della Fials Cisal. La sindacalista e cantante del Teatro dell’Opera – persona competente e ben informata – non risparmia una dura analisi del momento vissuto dalla Fondazione Petruzzelli, «il cui commissariamento non ha sortito gli effetti sperati», come in tutti i casi in cui è stata fatta questa scelta. «È curioso – ha aggiunto la Pieralli – come il Petruzzelli, nonostante il confronto tra le produzioni degli ultimi quattro anni, possa continuare a essere avanti al Teatro dell’Opera di Roma nella graduatoria dei finanziamenti del Fondo unico per lo spettacolo». Tutti i particolari nell’intervista telefonica.