Solo qualche settimana fa la città aveva ospitato le reliquie del Santo francescano, condotte in processione per le vie del centro storico. I fedeli ieri si sono ritrovati di nuovo in una gremita piazza Luigi di Savoia, addobbata a festa con le luminarie e il profumo dei gigli; questo fiore è infatti uno dei simboli con cui Sant’Antonio viene rappresentato nell’iconografia classica, insieme al Bambinello che tiene in braccio.  Due simboli di purezza, come puri e  semplici sono i bambini e i piccoli pani, che si portano a benedire in occasione di questa festa.

A Bari il sacerdote, dopo ogni celebrazione eucaristica, posizionato su piccolo palchetto, aspergeva con acqua santa le tante mamme o nonne che con devozione portavano i loro bambini a ricevere la benedizione. Ad aiutarlo un giovane dello staff ed una bambina bionda, di sei sette anni al massimo. Molti si avvicinavano al prete per chiedere il pane benedetto, che si esauriva in poco tempo, altri per far benedire quello che avevano portato di propria iniziativa. Il dono del pane è gesto di carità, ripetuto oggi come in passato soprattutto in favore dei poveri, dalle Caritas e dalle associazioni benefiche nate dal messaggio di Sant’Antonio.

Osservando tutto ciò, la prima impressione era una scena di devozione popolare, circoscritta a quella piazza e quella gente, mentre la città continuava senza sosta il suo solito quotidiano tran tran di auto, pedoni, bus, ciclomotori, che apparentemente sembravano non avere cura di quanto stava accadendo accanto a loro. Ma se guardavi bene, notavi che i passanti, alla vista della piazza in festa per uno dei santi più conosciuti d’Italia, si facevano il segno di croce, che fossero a piedi, in motorino o in auto.

 

Caterina Venece