A renderlo noto ieri il legale del difensore, Gabriele Bordoni, che solo qualche ora prima aveva riportato l’appello del suo assistito a essere ascoltato quanto prima, almeno dal Procuratore federale Stefano Palazzi.

«Siamo stati invitati e saremo sentiti a Bari, compatibilmente con i problemi del calendario del calcio, degli inquirenti e miei: Daniele ha accolto la notizia con un respiro liberatorio, perché essere sottoposto a mille congetture e non potere dare la propria spiegazione era una cosa che lo colpiva», ha raccontato l’avvocato Bordoni.

Il nome di Portanova sarebbe venuto fuori nel corso di uno degli interrogatori di Angelo Iacovelli, personaggio vicino a molti calciatori del Bari delle passate stagioni.

Tra questi proprio Andrea Masiello, che secondo il racconto dell’ex factotum dello spogliatoio biancorosso, si sarebbe messo in contatto con il suo ex compagno ai tempi del Siena per aggiustare il risultato di Bologna-Bari e per mettere una pezza, così, all’ormai celeberrima mancata combine di Palermo-Bari di due settimane prima.

Portanova, dal canto suo, ha sempre ribadito la propria estraneità rispetto a quanto sarebbe accaduto. Anche se, secondo alcune indiscrezioni provenienti dall’Emilia, in realtà si sarebbe opposto alla proposta di Masiello, raccontando poi del suo rifiuto ai suoi amici.

«Non ho mai tenuto segreto nulla di quei giorni e ho diverse persone che possono raccontare quel che è accaduto: giocatori, dirigenti e pure un giornalista nazionale», ha detto nei giorni scorsi il difensore nel corso di un’intervista.

Versione che, se confermata, non scagionerebbe del tutto Portanova (che la settimana scorsa ha ricevuto la fascia di capitano del Bologna, come gesto di solidarietà da parte dei suoi compagni di squadra): ne alleggerebbe, sì, notevolmente la posizione dal punto di vista penale, ma non sotto il profilo della giustizia sportiva.

Pur rifiutando la proposta di combine, il 33enne originario di Roma, infatti, non avrebbe comunque fatto ciò che ogni tesserato è tenuto a fare in questi casi, ossia avvertire la Procura federale. Ed è proprio l’omessa denuncia (sanzionabile con una squalifica da parte della Figc) potrebbe essergli contestata nei prossimi giorni da Stefano Palazzi.

Nicola de Mola