«I ladri conoscono i nostri spostamenti, le nostre abitudini. Le forze dell’ordine ormai si limitano a constatare i furti. Probabilmente è arrivato il momento di scendere per strada. E se davvero quella delle ronde di quartiere, fatte dai cittadini, fossero l’unica soluzione al problema?»

A fare l’amara considerazione è l’ultimo dei derubati di Adelfia (abbiamo scelto di garantirgli l’anonimato). L’elenco delle vittime ormai è lungo. Non c’è paese della provincia di Bari in cui non ci sia qualcuno che abbia subito un furto. La percezione della sicurezza è ai minimi storici.

LA CRONACA – Ieri, dopo una settimana di influenza chiusa in casa, una signora esce con la figlia di pochi anni per sbrigare alcune commisioni, mentre suo marito è al lavoro. Un’ora e mezza per strada, non un minuto di più. Al rientro la donna apre normalmente la porta d’ingresso con la chiave. I ladri, infatti, dopo aver tenuto sotto controllo la famiglia, hanno deciso di entrare dalla finestra di una delle camera da letto, in una zona della casa più nascosta ai vicini e ai passanti. La signora s’è accorta di ciò che era successo solo quando, dal bagno, ha visto che la luce della stanza di fronte era accesa. A quel punto la scoperta. Disordine ovunque, il vetro della finestra rotto; i cassetti svuotati, anche dell’oro e di altri oggetti di valore. Dall’abitazione sono stati asportati anche un robot da cucina e alcuni elettrodometici, che saranno probabilmente venduti sottobanco per qualche decina di euro.

«Ciò che ti fa più male – spiega il padrone di casa – è sentirti perennemente osservato, sapere che possono violare la tua casa, la tua vita, facendola quasi sempre franca. Mi sono strasferito ad Adelfia pensando di stare più tranquillo, di lasciare la mia famiglia al sicuro quando per lavoro sono fuori. Persino i carabinieri appaiono rassegnati. Non vorrei che davvero l’unica cosa da fare sia quella di rimboccarsi le maniche e attivarsi attraverso le associazioni di cittadini. Serve un controllo del territorio più accurato, ma sopratutto c’è bisogno di rompere quel muro di omertà che ci sta facendo isolare sempre di più man mano che passano i giorni. Certo, casa mia non è in piazza, ma i ladri, almento tre – due in casa e uno che probabilmente li teneva costantemente aggiornati seguendo mia moglie – hanno colpito in pieno giorno. Cosa sarebbe successo se ma moglie con la bambina fossero rientrate prima, mentre i maviventi erano ancora all’opera?»

Infine un appello al sindaco. «Non prendiamo la situazione sottogamba – continua amareggiato il derubato – alziamo la testa per dimostrare che le istituzioni difendono i cittadini. Nessuno deve credere di fare ciò che gli pare con la certezza di restare impunito».