Lavori non autorizzati così come abusivo sarebbe il cambio di destinazione d’uso e poi false dichiarazioni per trasformare un’ala del Redentore in un centro cottura da 6mila pasti al giorno. Sarebbero questi gli illeciti contenuti in una dettagliata annotazione di polizia giudiziaria della Polizia Edilizia di Bari, inviata alla Procura della Repubblica.

Accuse scaturite in seguito ad alcuni accertamenti cartacei e fisici effettuati al civico 65 di via Martiri D’Otranto, appunto la sede dei Salesiani Redentore Bari. Nei guai sono finiti in quattro. Intanto don Francesco Preite, essendo i Salesiani titolari dei titolo abitativo; l’ingegnere Carlo Schiraldi e l’architetto Pietro Punzio, quali responsabili dei lavori oltre a Carlo D’Abaco, amministratore unico e legale della EP. S.p.a., l’azienda titolare dei lavori, che aveva affittato quello spazio del redentore con un contratto di 6 anni più altri 6 il 9 novembre del 2016.

L’immobile è sottoposto a vincolo, quindi, evidenzia chi ha condotto le verifiche: “I beni soggetti ad un vincolo monumentale, ope legis, non possono essere né distrutti, né in alcun modo modificati senza previa autorizzazione della Soprintendenza”. In sostanza, al momento della richiesta di autorizzazione non era chiaro in cosa dovesse essere trasformata quell’ala del Redentore che si vede nelle fotografie allegate.

A detta del personale accertatore: “La trasformazione della destinazione dell’immobile non è solo urbanisticamente rilevante, ma anche di difficile attuazione in quanto non correlata alla destinazione prevalente all’interno dello stesso complesso immobiliare e quindi in contrasto con la destinazione dell’area prevista dal piano urbanistico generale”.

Nelle vicende che riguardano il quartiere Libertà e più in generale il Redentore, la distinzione tra lupi e agnelli non è più così netta. Della vicenda continueremo ad occuparci con altri particolari, per esempio l’insolito e repentino dietrofront del dirigente comunale della Ripartizione Urbanistica ed Edilizia Privata del Comune di Bari, inizialmente aveva espresso un parere negativo rispetto al centro cottura che si ha intenzione di realizzare all’interno del Redentore.