Il nostro futuro dipende molto dalla famiglia in cui nasciamo, un’altra metà dagli esempi con cui viviamo e da quanto siamo davvero in grado di lasciarci gli errori alle spalle. Ne ho avuto la conferma dopo aver mandato al diavolo il padre di un giovane della cui storia ci siamo occupati qualche tempo fa sulle pagine del nostro giornale: un minorenne pieno di problemi sottovalutati, il quale non avrà quasi certamente un futuro facile.

Per la verità neppure il suo presente scivola via liscio come l’olio. Il papà, purtroppo, è stato l’esempio peggiore che il ragazzo potesse sperare di avere. Un ex delinquente che dice di essersi redento ma al telefono, per comunicarci di non aver gradito il racconto sul figlio, esordisce: “Fosse successo vent’anni fa ti sarei venuto a prendere e ti avrei ammazzato. Oggi, invece vado dall’avvocato per prenderti un po’ di soldi”. A nulla è servito l’invito a discutere della faccenda.

Amaro destino quello di chi prova ad andare fino in fondo. Se non ti picchiano allora becchi una querela, secondo sport nazionale dopo lo scaccolamento al semaforo. Peccato che il galantuomo, prima di giudicare il racconto non abbia rifilato una sonora sberla al figlio per essersi comportato nello stesso modo in cui si comportava lui quando ragionava d’istinto e non col portafogli aperto.

Peccato non abbia dato a sui figlio l’opportunità di avere un supporto, che potesse aiutandolo a superare gli evidenti limiti. Mio caro ragazzo, speriamo che la strada sia davvero una buona maestra per te, più di quell’ex delinquente di tuo padre. Un uomo che, quasi certamente, non ha avuto molte carezze o preso riduini in faccia a due a due fino a che non fossero diventati dispari.