Blitz dei ladri nel pronto soccorso dell’ospedale Di Venere di Bari dove, mentre scriviamo, non c’è più neppure una barella per ricoverare i pazienti. Si va avanti con quelle del 118 bloccando le ambulanze. Per fronteggiare la situazione il primario, Carlo Marzo, ha chiesto un po’ di tregua alla Centrale operativa.

L’emergenza, però, nel pronto soccorso dove non è mai stato separato l’ingresso riservato al personale e alle emergenze da quello generico dell’ospedale, non è solo sanitaria: l’incolumità di medici, infermieri e tutto il personale in genere è messa seriamente a repentaglio, come lo stesso primario ha più volte denunciato per iscritto alla direzione generale della Asl di Bari.

Ad accorgersi dell’irruzione dei malviventi è stata un’infermiera entrata nello spogliatoio intorno alle 16. Quando arriviamo sul posto, Carabinieri e uomini delle Volanti stanno ancora effettuando i primi rilievi e ascoltando il personale.

I ladri hanno agito, così come in passato, in un momento di confusione, quando il pronto soccorso era affollato e tutto il personale era impegnato nell’assistenza ai pazienti. Non si sa ancora cosa sia stato effettivamente rubato dallo spogliatoio e dalle altre stanze in cui sono entrati i ladri. Di sicuro l’auto di un infermiere, dopo avere sottratto le chiavi; alcuni documenti, carte di credito, e altri oggetti personali. Ai dipendenti è stato chiesto di fare l’inventario dei propri beni per capire cosa manchi.

Del blitz sono stati allerti i vertici del Di Venere, ai quali è stato chiesto di ripristinare prontamente le serrature, forzate tanto da rendere impossibile la chiusura di alcune porte. Secondo alcune indiscrezioni, già denunciate in passato dal nostro giornale, non è escluso che i ladri, quasi certamente a conoscenza della struttura e delle sue dinamiche, possano rimanere anonimi per via del mal funzionamento di alcune telecamere del circuito di video-sorveglianza.