Nessuna newco pubblica-privata per Acquedotto pugliese. A escludere in via definitiva questa soluzione per la manutenzione straordinaria delle reti nei prossimi 5 anni è il presidente Domenico Laforgia. Evidentemente, valutata con attenzione, come aveva affermato nel mese di ottobre scorso, l’ipotesi è stata accantonata. Non solo: Acquedotto Pugliese assumerà a tempo indeterminato, entro il 2022, 227 dipendenti. La decisione dovrà ora essere approvata dalla Regione, ma intanto è stata comunicata ieri, 7 febbraio, ai sindacati nel corso di un incontro. Si tratterà di assunzioni in ruoli tecnici, finalizzate alla ricerca delle perdite della rete idrica. A differenza, quindi, del suo predecessore Simeone Di Cagno Abbrescia, che puntava su soluzioni con esterni, Domenico Laforgia privilegia la strada dell’internalizzazione.

Prima reazione politica all’annuncio, quella del consigliere regionale Fabiano Amati: “Bravo a Domenico Laforgia, presidente Aqp. Bravo per aver azzerato l’ipotesi di newco ideata da Di Cagno Abbrescia e avallata da Emiliano. Un’idea pari a una sciocchezza, perché si pretendeva di costituire una nuova società con i privati, per realizzare progettazione già appaltata, lavori rolling e forniture di tecnologie sconosciute”. Che non perde l’occasione per sottolineare “che anche Di Cagno Abbrescia fu presentato come un super-tecnico senza pari, più o meno come Palese”.

“Nel gennaio 2020 la Giunta regionale approvava il Piano industriale di Acquedotto Pugliese, contenente anche l’ipotesi della costituzione di una nuova società pubblico-privato, per gestire progettazioni e lavori per 640milioni. Il Piano industriale fu approvato nonostante le critiche all’ipotesi di newco e con il Presidente Emiliano che giustificava e avallava l’iniziativa assicurando la libertà del CdA di Aqp ‘qualora si tratti di rimediare al fatto che i tubi perdono acqua’. Grazie a Laforgia abbiamo invece capito che quell’iniziativa serviva più per dare da mangiare che da bere”.