“Ammonta ad oltre 73 milioni di euro il costo per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti nella Città di Bari, richiesto quest’anno da Amiu Puglia”. Il consigliere comunale Giuseppe Carrieri torna sul problema dei rifiuti a Bari portando all’attenzione dei cittadini la cifra annuale che il Comune paga all’azienda che si occupa dello smaltimento dell’immondizia.

“Una cifra pazzesca e spropositata, che peraltro cresce di mezzo milione di euro rispetto al 2018. Anche quest’anno – continua – l’aumento delle tariffe rifiuti per case, negozi e bar è ben nascosto. Con un’operazione contabile, infatti, saranno presi dal bilancio comunale gli oltre 4 milioni di euro che imprese e cittadini dovevano pagare in più nelle bollette della TARI”.

“Il sistema di raccolta porta a porta, che procede a rilento, in altri Comuni comporta una diminuzione dei costi; a Bari invece i costi aumentano. E nessuno chiede conto all’Amiu, nessuno dà precisi indirizzi per la riduzione delle imponenti spese. Ai barese – precisa il consigliere – costa 8 milioni di euro il conferimento in discarica dei rifiuti prodotti, cui si aggiungono le penalità regionali (ecotassa) pari a oltre 600 mila euro. Inquiniamo l’ambiente quindi e paghiamo caro. Oltre 140 mila euro annui è poi lo stipendio del direttore generale Amiu, superiore addirittura a quello di Putin. Incredibile”.

“Forza Italia – sottolinea – nell’aula consiliare di Bari sarà l’unico partito che tenterà di ostacolare il pessimo operato di Amiu e di Decaro, presentando dieci emendamenti alla proposta di deliberazione di approvazione delle tariffe TARI, diretti a far risparmiare i baresi che fanno la differenziata e a introdurre politiche di contenimento dei rifiuti per tutelare la salute, oltre che le tasse, dei cittadini”.

“Si è proposto – continua Carrieri – la forte riduzione del numero dei cassonetti stradali e l’introduzione di tutta una serie di strumenti alternativi: dalle compostiere di comunità, alle compostiere domestiche; dal dissipatore da lavabo, al depuratore d’acqua (per ridurre le bottiglie di plastica); per finire all’interramento dei cassonetti con sistemi idraulici di sollevamento e alla raccolta porta a porta (smart) in talune zone di pregio (Bari Vecchia/zona liberty)”.

“Insomma – aggiunge – , tanto si può e si deve fare per evitare ai baresi il danno di una spesa media per TARI di 450 euro annua, che lievita a 1.100 euro per uffici e negozi. E sopratutto la beffa di avere una città sporca e che inquina, visto che il 60% dei rifiuti cittadini è ancora smaltito in discariche lontane da Bari che comportano costi ambientali di trasporto spaventosi”.

“Anche sui rifiuti è pessimo il rendiconto finale di Decaro – sottolinea il consigliere – , visto che si è passati da un costo Amiu di 64 milioni di euro del 2014 agli attuali 73 milioni. Da una TARI media per famiglia di 390 euro, agli attuali 450. Da una produzione pro capite di rifiuti di 47 kg del 2014, agli attuali 50 kg, a riprova dell’assenza di serie ed efficaci politiche di riduzione dei rifiuti solidi urbani”.

“Si è puntato tutto su sanzioni e sulle multe, invece di incentivare economicamente i Cittadini a fare la raccolta differenziata e di far pagare le utenze per la quantità di rifiuti prodotti (tariffazione puntuale/più inquini, più paghi). L’ennesimo grave errore dell’Amministrazione Decaro – conclude Carrieri – che fra poche settimane correggeremo, trasformando radicalmente una problematica in una opportunità per la Città”.