“Mi sembra un po’ ingeneroso da parte di Simeone Di Cagno Abbrescia citare Aldo Moro, nella sua azione c’era ben altro”. Ad Elena Gentile, ex assessore regionale alla Sanità ed esponente del Partito Democratico, quelle convergenze parallele richiamate dell’ex sindaco di Bari per commentare chi gli chiedeva conto del singolare patto dell’Acquedotto siglato con l’attuale governatore della Puglia, proprio non vanno giù.

“C’era la visione di Paese, di culture che potevano dialogare, quello che è accaduto successivamente con l’Ulivo e con la nascita del Partito Democratico – ha ricordato la Gentile – parliamo di giganti della politica, di statisti autentici. Aldo Moro ed Enrico Berlinguer hanno segnato una stagione purtroppo infrantasi sugli scogli del terrorismo”.

Proprio lei, che ad Emiliano diede una sorta di imprimatur durante il pranzo molto poco segreto in un noto ristorante della città, al Presidente  della Puglia tira le orecchie: “Dovrebbe occuparsi più della regione che amministra e pensare meno a un suo ruolo di stratega di nuove convergenze, più o meno parallele che siano”.

“Dovrebbe essere il partito a valutare, e dal mio punto di vista a bocciare – sottolinea – degli accostamenti che allo stato attuale non riesco nemmeno a valutare. Emiliano dovrebbe consolidare la sua maggioranza in consiglio, che vedo vacillare, vista anche la bocciatura delle sue leggi-manifesto, come quella della partecipazione. Più che cercare soccorso in altri schieramenti, dovrebbe guardare dentro quello che lo ha eletto e sostenuto”.