regionali Puglia

Primarie: una parola che nel centrodestra italiano, e pugliese in particolare, gode di alterne disgrazie. E pochissima fortuna. L’unico che insiste a pronunciarla è Raffaele Fitto, che non sa neppure più chi siano i suoi fedelissimi, tranne due o tre che non l’hanno mai abbandonato e che probabilmente mai lo faranno.

Perchè l’ex polo di Berlusconi arrivi unito e compatto alle prossime regionali, previste per Maggio 2015, ci vorrà un consesso di Santi taumaturghi. Sembrava fatta per Francesco Schittulli, ex presidente della Provincia di Bari. Ma Schittulli non piace al cerchio magico di cui il Patriarca di Arcore è circondato nel suo lunghissimo autunno. Inutile chiedere il perchè. Di recente Giuliano Ferrara aveva in pratica dato del provinciale all’ex enfant prodige di Maglie (“Ma cosa dovrei dirti? È un politico di provincia che ha preso preferenze a Bisceglie, con enorme rispetto per Bisceglie”) e Berlusconi si sa quanto tenga in conto l’opinione dell’Elefantino.

E Raffaele Fitto vuole le primarie: ritiene che siano l’unico sistema per scongelare tutti i voti che l’elettorato moderato ha messo in freezer, per tornare a stabilire un minimo di contatto con il territorio pur sapendo che Berlusconi è allergico alla sola idea. Berlusconi ha recentemente fatto sapere al sistema mediatico, pur al di fuori di qualsiasi ufficialità che se “Fitto insiste con questo atteggiamento, lo caccio fuori”. Non smentisce la sua attitudine padronale, di chi sa che il suo partito si regge solo sui soldi suoi e dunque lui può fare quel che vuole.  È anche convinto di quanto mediocri siano, in generale, i suoi sostenitori e l’intelligenza acuta di Fitto gli fa ombra. Non gli darebbe ragione mai, nemmeno a costo di perdere la Puglia che, forse, vista la posizione strategica della Regione, fa parte del patto del Nazareno: non a caso affidata a due renziani di ferro, come Michele Emiliano, per la regione e Antonio Decaro, per l’area metropolitana di Bari.

L’alleanza al centro destra si è ormai spappolata: i centristi veri meditano di avvicinarsi al centro sinistra, le destre ormai stanno con Matteo Salvini e il suo partito neonazista, i berlusconiani più seri sono allo sbando o, come Fitto, meditano l’Aventino.  Lascia intendere che per lui le primarie in Puglia sono indispensabili, ma se il partito (Berlusconi) non le vorrà, lui sarà ligio alle disposizioni del partito (Berlusconi).

Aspetterà, sul suo Aventino, che la terza sconfitta di seguito alla Regione Puglia, sancisca la fine di Forza Italia in Puglia. E, visto che è un cattolico praticante, si preparerà, almeno lui, a risorgere.