Una manifestazione nazionale a sostegno delle rivendicazioni della Polizia Locale di tutta Italia per un processo di riforma troppe volte annunciato e mai effettivamente iniziato. Pari opportunità, crescita professionale, equiparazione con le altre Forze dell’Ordine‎, tutele effettive per l’espletamento di servizi sempre più rischiosi con il ripristino di causa di servizio ed equo indennizzo. Per gli agenti e per tutti i cittadini era indispensabile un’adesione massiccia e così è stato. Anche Bari ha fatto sentire la sua voce con una compagine ben nutrita: «Inizia oggi un nuovo percorso che non ci fermerà fino al raggiungimento degli obiettivi posti» ha detto Il Coordinatore Area Metropolitana Uil Fpl Davide De Gregorio.

Con lo slogan “Ora basta, tutti in piazza” gli operatori di polizia locale di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno protestato a Montecitorio “per rivendicare il riconoscimento di quanto, ogni giorno, svolgono a favore dei cittadini e per la sicurezza del territorio, nei grandi e piccoli comuni del paese”.

Al centro della manifestazione la richiesta di modifica della legge, datata 1986, che regola il lavoro degli oltre 60 mila operatori di Polizia Locale. Interventi, sostengono i sindacati, “urgenti rispetto alle nuove necessità di sicurezza e di tutela del territorio e alle molteplici attività che quotidianamente la Polizia Locale svolge: da quella di polizia stradale, amministrativa e urbana ai controlli in materia di edilizia e ambiente, dal lavoro di polizia commerciale, antiabusivismo e giudiziaria alle altre attività strategiche per il buon funzionamento della città”.

In questi anni Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno sempre sostenuto l’iter parlamentare di numerose leggi di riordino della legge 65 del 1986, “naufragate fra i mille veti imposti a livello istituzionale, a causa dell’incapacità di governare l’integrazione fra le diverse forze di polizia”. Nel frattempo gli operatori di Polizia Locale, aggiungono le sigle sindacali, “si sono visti ridurre, con una palese disparità di trattamento con gli altri corpi di polizia dello Stato, diritti quali la malattia, la causa di servizio e l’equo indennizzo, senza alcuna considerazione per la specialità dell’attività svolta neppure in materia assicurativa e previdenziale. Il tutto oltre al blocco del rinnovo contrattuale nazionale e al limite finanziario nella contrattazione decentrata che ha impedito di ricercare quelle risposte di flessibilità ed urgenza necessarie rispetto alle attività svolte dagli operatori di polizia locale”.

La Polizia Locale è scesa in piazza annunciando che “la mobilitazione proseguirà fino a quando Governo e Parlamento non adotteranno le misure legislative, regolamentari e contrattuali necessarie”.