Decaro rilancia e Dirella va a vedere. Dopo l’annuncio del primo cittadino sulla propria intenzione di ricandidarsi a sindaco di Bari, nel 2019, il presidente del Consiglio Comunale esprime soddisfazione per la decisione presa.

“Tale notizia – si legge nella nota ufficiale – spazza via definitivamente le numerose voci incontrollate su possibili dimissioni per poter partecipare alle prossime elezioni politiche. Sarebbe stata, a mio avviso, una grave mancanza di rispetto istituzionale poiché avrebbe comportato la traumatica conclusione del mandato e avrebbe imposto alla città un ingiustificabile commissariamento dell’Ente, per perseguire, pur legittime, ambizioni personali. La ringrazio, quindi, in qualità di Presidente del Consiglio Comunale, per tale dimostrazione di attenzione nei confronti della Istituzione e di amore per Bari, certo che quella annunciata ieri, sarà la Sua decisione definitiva“.

Facciamo un passo indietro. A un anno dal suo ingresso a Palazzo da città, nonostante quanto “venduto” al Mercato del Pesce, Decaro non è riuscito a fare poi molto sui problemi concreti di Bari. L’Amtab cade a pezzi, letteralmente; la città è in mano alla criminalità e all’abusivismo in maniera così plateale che ci si ammazza in piazza di giorno e gli abusivi ormai sono sulle brochure turistiche (con buona pace della Polizia Municipale che vi passeggia amabilmente davanti); sulla gestione dello stadio San Nicola permangono dubbi e alcuni dei suoi assessori falsano, per incompetenza o dolo, gare d’appalto. E questo solo per cominciare.

In più, Emiliano, eletto in Regione, crede di avere sotto scacco Decaro, l’opposizione incalza, seppur non agitandosi più del necessario e fino alla fine del mandato è lunga. Urge far qualcosa: Decaro, messo alle strette, al termine del primo anno da sindaco annuncia la sua intenzione di ricandidarsi tra quattro anni, nel 2019.

Ci prova. All in. Magari bluffa, magari poi rinuncia e a Roma ci va sul serio, ma intanto ora è qui e deve poter giocare coi suoi avversari, perciò rilancia e li avvisa: “Guardate che io non me ne vado. Guardate che io resto per 10 anni e a voi vi faccio il culo”

In tutto questo, Dirella cosa c’entra? Lo si ammetta oppure no, il presidente del Consiglio Comunale è uno strenuo oppositore del sindaco, motivo per cui rimanda al Consiglio ogni proposta arrivi dalla squadra Decaro-Emiliano. Come nella più classica delle partite di poker, al rilancio di Decaro, Dirella viene a vedere.

“D’accordo. Hai detto che rimani, siamo tutti testimoni. Anche perchè se te ne vai, la conseguenza sarebbe il commissariamento del Comune. Bene, hai detto che resti, ora dimostra quanto vali”.

Rien ne va plus…